Cartoliberia Centrale e Grassi abbigliamento: piazza Vittorio Emanuele è la loro roccaforte

Cartoliberia Centrale e Grassi abbigliamento: piazza Vittorio Emanuele è la loro roccaforte
RIETI - Strisce pedonali e per regolare il traffico. Linee gialle per i parcheggi, auto ferme davanti allo storico bar Gengarelli e, addirittura, un terzo bar, il...

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RIETI - Strisce pedonali e per regolare il traffico. Linee gialle per i parcheggi, auto ferme davanti allo storico bar Gengarelli e, addirittura, un terzo bar, il caffè Petrongari, dove fino a qualche anno fa c’era l’agenzia di Banca Intesa, ex Cassa di Risparmio. Per avere memoria visiva di questo scenario in piazza Vittorio Emanuele, avendo osservato pure le auto, tra cui perfino una Fiat Giardinetta, bisogna essere nati almeno negli anni ‘50. E questa foto non permette di vedere, a destra del caffè Petrongari, il negozio dell’Unica, proprietà della Talmone che vendeva cioccolata di alta qualità e, ancora più a destra, la tabaccheria Boncompagni. Invece, dove ora ci sono gli uffici dell’Aps, in precedenza occupati dall’agenzia del Monte dei Paschi di Siena, c’era il Banco di Santo Spirito. 

I “giapponesi”. Sotto un certo punto di vista è normale che col passare dei decenni le attività commerciali si avvicendino. Molto meno che scompaiano senza essere sostituite o quasi. Sul lato opposto della piazza, raramente fotografato – dopo aver rievocato la scorsa settimana gli 88 anni dell’edicola – all’epoca c’era il “pizzicagnolo” Ennio Tarani, rimpiazzato dall’oreficeria Macilenti, poi rimasta a lungo chiusa fino alla recente apertura del bar Wally’s. Quindi, c’era la ex boutique Di Loreto, in seguito divenuta Baba Yaga, poi trasformata nel negozio di articoli da regalo del compianto Antonio Basenghi, e oggi priva di attività. Infine, ci sono quelli che, come i soldati giapponesi rimasti nascosti per decenni nella giungla delle isole del Pacifico ignari che la seconda guerra mondiale fosse terminata da tempo, sono veri e propri campioni di resistenza. 

Da record. «Ricordo che verso la fine della guerra c’era già la cartoleria»: parole di Primo Del Zoppo, titolare insieme al figlio Fabrizio della “Cartolibreria Centrale”. «Il proprietario era Manlio Guadagnoli – prosegue Primo – che mi assunse nel 1956 e del quale divenni socio negli anni ‘70, per poi subentrare del tutto dopo la sua scomparsa nel 1985». Fatto un rapido calcolo parliamo di almeno 70 anni di ininterrotta attività sopravvivendo a innumerevoli cambiamenti: «Una volta – ricorda Del Zoppo – tra noi, via Garibaldi e via Pennina c’erano in tutto cinque cartolerie - le altre erano quelle di Tomassetti, Cataldo, Festuccia e Bellini - e lavoravamo tutti. Oltre al materiale scolastico c’erano soprattutto le grandi forniture a enti e uffici, tipo centinaia di spillatrici o di raccoglitori, migliaia di penne, carta e buste di ogni formato e così via. Poi il mercato è mutato e peggiorato per tanti motivi».

Del Zoppo non si addentra in questioni urbanistiche o politiche. «Essere un’azienda familiare ci aiuta – prosegue – Certamente abbiamo raccolto un po’ di clientela dei vecchi colleghi mentre oggi è il materiale scolastico a sostenere quasi l’intera attività». 

Alla moda. Come durata non sarà al livello della cartoleria, però “Grassi abbigliamento” è presente in piazza vittorio Emanuele da oltre cinquant’anni, cioè quando nei primi anni ’70 il simpatico e vulcanico signor Adalberto, con grande intuito, inaugurò a Rieti il primo negozio espressamente rivolto alla moda giovanile, esponendo moderni capi di marchi i cui prodotti si distaccavano dallo stile compassato dell’abbigliamento degli adulti dell’epoca: «Ieri come oggi abbiamo l’esclusiva di molti prodotti all’avanguardia, al passo coi tempi – spiega il figlio Giorgio – e che abbiamo sempre saputo scegliere intuendo e interpretando le tendenze, evitando così che la clientela cadesse nella facile tentazione di rivolgersi fuori Rieti. Non è facile in una piccola città come la nostra. Mantenere alta la qualità della merce ci ha costantemente aiutato ad arrivare fino a oggi. Come tutti i commercianti del centro abbiamo vissuto grandi mutamenti, raramente in meglio. Un periodo difficile da superare fu quello durante i lavori per i Plus che recintarono tutta la piazza. Ne abbiamo viste e ne stiamo vedendo tante, e per me è un vero motivo di orgoglio in questi tempi essere qui a parlarne: è già un grande successo». 

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Il Messaggero