RIETI - Fumata (quasi) bianca, nella giornata di ieri per i lavoratori del cantiere di Micigliano sulla Salaria: dopo un incontro alla Direzione territoriale del Lavoro a cui la...
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IL PERCORSO
Al termine della mattinata, prevaleva il pessimismo: la Tecnis, la società che gestisce i lavori, non si è presentata all'incontro alla Dtl. «La Tecnis non è intervenuta al vertice - spiegano, al termine dell'incontro, Giuseppe Zapparella della Cisl, Simone Di Marco della Cgil e Giuliano Simonetti della Uil - mentre era presente l'Anas. Quest'ultima, per domani (oggi, ndr) farà i bonifici per la cassa edile, mentre dalla Tecnis mancano ancora gli stipendi di settembre e ottobre 2015, gennaio e febbraio 2016. La Direzione territoriale del lavoro si è impegnata a inviare un sollecito». Da qui, il passaggio di sindacati e lavoratori in Prefettura, per spiegare la situazione e chiedere anche a questa istituzione un sollecito. Ieri, con i lavoratori del cantiere impegnati a Rieti per i loro diritti, il cantiere è comunque andato parzialmente avanti. Non solo: pur in assenza di energia elettrica, gli operai hanno poi ripreso il lavoro e si andrà avanti con un gruppo elettrogeno fino a quando si potrà. Nel pomeriggio, la svolta. «Dalla Tecnis è arrivato alla Dtl un messaggio di posta elettronica - aggiungono i rappresentanti sindacali - in cui hanno indicato le spettanze. Domani mattina (questa mattina, ndr), la Dtl lo gira all'Anas ed entro 30 giorni ci saranno i pagamenti delle mensilità arretrate fino a gennaio». La prossima tappa è fissata per mercoledì prossimo, 23 marzo, quando è previsto un altro incontro, sempre alla Direzione territoriale del lavoro. «Il cantiere, nonostante tutto, va avanti - proseguono i sindacalisti. - Dispiace l'assenza della Tecnis all'incontro di ieri, ma il pagamento della cassa edile e l'e-mail con le spettanze fanno segnare un punto favorevole nella vertenza. Dopo questo passaggio, aspettiamo l'incontro di mercoledì prossimo alle 11. Bisognerà poi capire il futuro del cantiere stesso, se potrà andare avanti con la Tecnis oppure no». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero