“La Pannocchia” di Cantalice supera il traguardo dei primi quaranta anni

I proprietari de La Pannocchia di Cantalice
RIETI - Quarant’anni di storia e di gustosi piatti in tavola per il ristorante “La Pannocchia” di Cantalice. «Come fosse ieri», dicono i proprietari,...

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RIETI - Quarant’anni di storia e di gustosi piatti in tavola per il ristorante “La Pannocchia” di Cantalice. «Come fosse ieri», dicono i proprietari, i coniugi Laura Caluisi ed Evasio Eleuteri. Un’idea, quella di aprire l’allora unico locale di ristorazione del paese, nata parlando e sognando: «Ormai da cinque anni lavoravamo insieme in un ristorante del Terminillo, eravamo giovanissimi - ricorda Laura - capitava che si parlasse di aprire qualcosa nel nostro paese d’origine. Finché un giorno Evasio mi ha detto: Facciamolo adesso!» Così, la coppia termina velocemente di costruire un edificio di proprietà e lo organizza per farlo diventare un ristorante-pizzeria. L’attività è quasi pronta per aprire, ma il nome ancora non c’è.

«Non ci avevamo proprio pensato - ricorda Evasio - con Laura andammo alla Camera di commercio per chiedere la partiva iva relativa al locale, ci chiesero il nome e rimanemmo senza parole. Allora l’addetto ci disse che lo avrebbero registrato come “Ristorante da Laura”, ma non ci piaceva proprio. Ripensammo al tragitto fatto poco prima, era ottobre e i campi erano pieni di mais, così nacque “La Pannocchia”». Il locale apre i battenti nel dicembre del 1983, proprio sotto lo scorcio panoramico del centro storico medievale del paese. Da allora sono cambiati tempi e mode, convenzioni ed abitudini, anche relative al modo di mangiare. «Ci siamo adeguati al tempo, con qualche innovazione ma restando fermi sulla nostra tradizione - spiega Laura - all’inizio il nostro antipasto era sicuramente il motore trainante, poi le proposte variavano tra pizze, primi piatti con panna e funghi e per secondo selvaggina o pesce su ordinazione. Adesso la proposta è diversa, ci piace puntare di più sulla stagionalità, per cui i primi e i secondi piatti sono preparati in modo più semplice ma più accurato, per mettere in risalto le materie prime». Ingredienti di prima scelta che sono stati sempre il punto di forza del ristorante: «Oggi le materie prime riusciamo anche a produrle da soli, sempre con l’intento di mantenere alta la qualità, rendendola il più possibile di tipo locale».
In tanti anni di attività, quasi impossibile ricordare un ospite particolare o una serata particolarmente speciale: «Ci piace ricordare la collaborazione con le varie associazioni del territorio, insieme alle quali abbiamo vinto sfide che sembravano impossibili. Nel corso degli anni abbiamo avuto anche clienti famosi, ma ricordiamo con tenerezza soprattutto le tante persone sole per le quali siamo diventati un riferimento: farle sentire come a casa è stato bellissimo». Sopra ogni cosa, rimane il rapporto privilegiato con i cantaliciani, che proseguono a scegliere “La Pannocchia” per eventi, compleanni, banchetti e tanti altri momenti felici da condividere con Evasio e Laura: «Li dobbiamo ringraziare per il rispetto e la partecipazione. Da parte nostra cerchiamo di non tirarci mai indietro quando viene chiesta la nostra collaborazione, in un rapporto di reciproco rispetto».

Di questi quarant’anni, Laura non scorda un aneddoto divertente relativo agli inizi dell’attività: «Avevamo aperto da pochi mesi quando per una cerimonia un cliente mi chiese di preparare una trota al bleu. Non avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando ma cercai di essere professionale, così studiai il piatto e lo preparai, anche con un discreto successo: oggi sembra ridicolo ma allora mi prese il panico e feci davvero fatica a mascherarlo!». Oggi le sapienti mani di Laura cambiano e creano con disinvoltura e versatilità culinaria, ma dietro l’insegna del ristorante “La Pannocchia” c’è qualcosa che non cambierà mai: «L’antipasto e la zuppa inglese sono rimasti gli stessi, per noi e per la nostra clientela sono intoccabili!». Oltre a cortesia e sorriso, anch’essi piatti forti rimasti invariati nel menù quarantennale di Evasio e Laura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero