Sulla fascia il talento di Trillò per la capolista Rieti: "Vogliamo restare in vetta"

L'esterno del Rieti Lorenzo Trillò
RIETI – In serie D gli under sono mezza squadra. Con l’obbligatorietà dello schieramento, in questa stagione, di un ’98, di due ’97 e un ’96,...

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RIETI – In serie D gli under sono mezza squadra. Con l’obbligatorietà dello schieramento, in questa stagione, di un ’98, di due ’97 e un ’96, le squadre sono fortemente condizionate dalle prestazioni dei propri giovani. Il Rieti ha azzeccato in pieno il mercato sotto questo aspetto, puntando sul portiere ’98, su un centrocampista già grande come Masala e su esterni talentuosi. Tra questi c’è Lorenzo Trillò, anche lui come Kucich arrivato dal Frosinone. Trillò, originario di Ripi in Ciociaria, dalla Primavera gialloblù e in estate aggregato al gruppo della prima squadra con Dionisi, oggi a Rieti recita un ruolo da protagonista e tiene alta la bandiera dei calciatori in quota obbligatori. Nato nel 1997, ha finora segnato tre gol, l’ultimo contro il San Teodoro e il primo di un tris nella gara che ha incoronato il Rieti campione d’inverno. Il Messaggero lo ha intervistato.


L'INTERVISTA

Primo anno a Rieti e primo anno in D: come si sta trovando?
“Come primo anno a Rieti, mi sto trovando benissimo con i compagni, con lo staff, la dirigenza: si vede la professionalità. È il primo anno in D e comunque nel calcio che conta e mi sto trovando bene, piano piano sto avendo sempre più sicurezze. Grazie anche alle prestazioni e ai gol che sono riuscito a fare”.

Il parco under trova in lei, Emanuele Valeri, Matteo Kucich, Tiziano Tiraferri, Alessandro Masala dei riferimenti validi. Come è il vostro rapporto con i “grandi”? C’è qualcuno a cui chiede consiglio?
“C'è un bel rapporto con i grandi, che cercano sempre di darci consigli ed aiutarci. Diciamo che quello con cui parlo di più e che molto spesso mi dà consigli è Jerome Dieme”.

La vittoria più bella e la partita che la rammarica di più?
“Fin ad ora ci sono state vittorie molto belle: se proprio devo sceglierne una, prendo quella con l'Arzachena, dove abbiamo dimostrato di essere una vera squadra e un gran gruppo, perché ormai giocare una partita con uno o due uomini in meno diventa quasi impossibile. Lì abbiamo dimostrato di essere un vero gruppo. Invece, nella partita contro il Latte Dolce c'è molto rammarico perché secondo me non meritavamo di perdere e abbiamo avuto sfortuna”.

La Lega Pro è un obiettivo possibile? Da chi dovrà guardarsi il Rieti fino alla fine?
“In questo girone ci sono buone squadre, tra le quali forse la più pericolosa è L'Aquila. Noi adesso siamo lì, in vetta, e cercheremo di fare sempre il massimo per rimanerci…”

Ci dica qualcosa di lei: a chi si ispira e cosa pensa del suo futuro…

“Sono giovane ma inseguo questa passione da molti anni, sin da quando ho 4 anni, cioè quando ho iniziato. Posso dire che l'anno scorso è stato un anno importante dove sono migliorato molto e quest'anno ancora di più, da inizio anno sto vedendo i risultati. Del mio futuro mi auguro il meglio, anno dopo anno cerco di dare il massimo per ottenere il miglior risultato. Diciamo che mi ispiro gli esterni, tra cui Marcelo del Real Madrid e Cuadrado della Juventus”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero