Rieti, Bruno Valentini e la scommessa sulla panchina della Santa Maria: «Progetto interessante»

Bruno Valentini (Foto Leti)
RIETI – Nel prossimo campionato di Terza categoria esordirà a Montopoli di Sabina la nuova formazione Asd Santa Maria presieduta da Mirko Abbatelli. Alla guida della...

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RIETI – Nel prossimo campionato di Terza categoria esordirà a Montopoli di Sabina la nuova formazione Asd Santa Maria presieduta da Mirko Abbatelli. Alla guida della squadra è stato chiamato Bruno Valentini, un tecnico giovane che può comunque vantare ottime credenziali dopo aver allenato diverse formazioni del nostro panorama calcistico. Nato a Rieti il 28 giugno 1983, ha giocato a buoni livelli fino al momento del doppio infortunio ad un ginocchio che lo ha costretto a dover cessare l’attività agonistica.


L’INTERVISTA

Partiamo proprio da quell’infortunio che ha segnato una svolta nella sua vita: è triste dover smettere di giocare a soli 26 anni di età?
«Ho attraversato in quel periodo un momento molto difficile, sia dal punto di vista fisico per il doppio infortunio che da quello psicologico. Ho cercato di recuperare ma quando mi sono reso conto che sarebbe stato difficile tornare a buoni livelli ho preferito smettere con il calcio giocato».

Come giocatore ha militato in diverse squadre della nostra provincia?
«Ho iniziato nel Torri in Sabina disputando tutte le categorie del settore giovanile fino alla Promozione e successivamente a Rieti nel Centro Italia; poi con il Montasola che, tra l’altro, era la squadra del mio paese».

Poi è iniziata l’attività di allenatore?
«Ho cominciato a Rieti in Terza categoria con la formazione del Madonna del Cuore, quindi ho collaborato con il tecnico Fabio Mancini in Promozione allo Spes Poggio Fidoni e successivamente con il Cantalupo in Prima categoria ed un periodo con il Casperia».

C’è stata anche un’esperienza nel viterbese?
«Sì, ho avuto l’opportunità di collaborare al Bomarzo con il mister Claudio Danieli (col quale avevo già lavorato al Montasola) ed è stata un’esperienza interessantissima e preziosa, maturata a contatto con un tecnico di altissimo livello che non mi stancherò mai di ringraziare per tutto quello che mi ha insegnato e col quale ho il piacere di mantenere tuttora un rapporto di grande amicizia».

In questi anni c’è stato un compagno di squadra che ricorda in modo particolare?
«Ho avuto l’opportunità di conoscere giocatori formidabili e l’elenco sarebbe lungo; su tutti, comunque, colloco Stefano Guidi che attualmente gioca nel Poggio Mirteto Calcio e col quale abbiamo diviso tanti anni fantastici nel Montasola, stabilendo un grandissimo rapporto d’amicizia anche al di fuori del campo».

Poi un anno di riposo e di nuovo in pista con la nuova Asd Santa Maria…
«Una decisione maturata dopo un colloquio avuto col direttore sportivo Andrea Carbonara (avevo allenato il figlio Mario nel Cantalupo) che mi ha segnalato al presidente Mirko Abbatelli. Mi è piaciuto il progetto serio di questa società che parte sotto i migliori auspici per fare bene e cercheremo di dare grandi soddisfazioni ai nostri sostenitori».

Una matricola in Terza categoria a cosa può aspirare?
«Il nostro intento non è solo quello di giocare per divertimento (che pure è importante) ma di puntare a posizioni di vertice con fondate ambizioni di poterlo fare. Abbiamo creato un gruppo di giocatori di assoluto livello, di qualità e di esperienza: sicuramente ci faremo sentire!».

Un suo parere sul calcio dilettantistico di oggi è positivo?

«Voglio fare riferimento proprio alla Terza categoria: in queste ultime stagioni le squadre sono aumentate ed il calcio è tornato a vivere in tanti piccoli paesi dove le alternative sociali e ricreative di certo non abbondano. Avere la squadra locale può essere importante e può diventare un punto di aggregazione per tanti ragazzi che possono ritrovarsi a far parte di un gruppo e vivere insieme una bella esperienza, al di fuori dei risultati sportivi. Il nostro impegno deve essere rivolto anche a questo aspetto e ciascuno, in tale ottica, può recitare un ruolo importante».   
 
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Il Messaggero