RIETI - Grande emozione nella conferenza avvenuta ieri, mercoledì 14 marzo, presso la sede della delegazione provinciale Figc di Rieti, nella quale sono stati consegnati...
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«Avere a disposizione questi strumenti è fondamentale - spiega Grimaldi - Ricordiamoci sempre, però, che un defibrillatore è utile ma parziale. Da tempo stiamo pensando ad inserire i defibrillatori anche fuori dal terreno di gioco, per garantire sicurezza anche tra il pubblico. Quest’oggi siamo qui per sensibilizzare il pubblico ed i tifosi, su un argomento molto importante, ovvero la sicurezza: speriamo di dar vita ad una nuova presa di coscienza comune ed unita su questo tema. Per il futuro, stiamo già pensando a qualcosa di rivoluzionario: oggigiorno, le visite dal medico sportivo, si fanno ancora con carta e penna. Bisognerebbe che la tecnologia, presente oramai in tutto ciò che è nel nostro quotidiano, entrasse appieno nello sport, specialmente nel monitoraggio degli atleti. Siamo riusciti a inserirla in serie A, con il Var: è impossibile non riuscirci per ciò che riguarda la salute dell’atleta. L’idea sarebbe di inserire tutti i dati, dopo una visita medica, all’interno di una banca dati, co tutto di anno in anno ed essere in grado di bloccare al momento opportuno l’atleta, in caso si presentassero dei problemi».
Inoltre, la Lega Pro ha il marchio Unicef, perciò è sempre attiva ad organizzare eventi. «Facciamo quotidianamente raccolta di fondi destinati ai bambini immigrati non accompagnati - spiega Grimaldi- Siamo sempre pronti ad organizzare nuovi eventi. Il 21 marzo, a Roma, organizzeremo un’attività, che durerà per un po’ di incontri e che unirà una società professionistica insieme ad un’associazione che ha ragazzi con disabilità. Il nostro intento è di farli unire, in campo, in aula, così da aiutarli ed integrarli nella società. Inoltre, stiamo creando un “Campionato di 4° Categoria”: ogni società adotterà una squadra composta da ragazzi con deficit cognitivi. Tutte queste squadre composte da questi ragazzi, parteciperanno ad un campionato di calcio».
Chiaramente soddisfatti ed emozionati i due presidenti delle società a cui sono stati consegnati i defibrillatori:
«Sono d’accordo sul fatto di avere questi strumenti in campo - afferma Camponeschi - Noi siamo una società virtuosa: se i calciatori non hanno svolto la visita medica, non giocano. Al contrario di molte altre società, noi paghiamo le visite per i nostri giocatori, così da essere certificata la loro abilitazione medico-agonistica».«Siamo stati fortunati ad essere premiati - dichiara Santori - anche perché il nostro defibrillatore si era guastato tempo fa e perciò, abbiamo speso non poco per pagare l’assistenza sanitaria privata. Per una realtà come una squadra di Terza categoria, risultava difficile, anche perché il budget non è illimitato e, purtroppo, non potevamo acquistarne uno nuovo. Sono commosso e felice per questa donazione che ci ha fatto la Lega Pro, tramite il delegato provinciale De Tommaso e il presidente regionale Zarelli. Grazie a tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero