Curci replica a Troise: «Pronto a riprendermi il Rieti domani stesso. I debiti? Sono pari ai crediti maturati con Gondo e Maistro»

Riccardo Curci
RIETI - «Ma quale megalomania? Ma quale fallimento? Sono pronto sin da domani stesso ad annullare l'atto e riprendermi la società indietro. Gli stipendi? Li...

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RIETI - «Ma quale megalomania? Ma quale fallimento? Sono pronto sin da domani stesso ad annullare l'atto e riprendermi la società indietro. Gli stipendi? Li pagherò io, senza problemi». Riccardo Curci replica a Troise, a conclusione di una giornata a dir poco elettrizzante.


L'imprenditore reatino, seguito dallo studio legale dell'avvocato Antonio Schillirò, ha diramato la seguente nota stampa: «Alla luce del comunicato emesso in data odierna dal sig. Giuseppe Troise, al fine di tutelare la propria
rispettabilità e onorabilità, nonché tenendo a cuore le sorti della società amaranto-celeste, intende rilevare le diverse inesattezze e incongruenze espresse dal medesimo sig. Troise».

«In data 15 ottobre u.s. - prosegue la nota - il sottoscritto cedeva alla Italdiesel s.r.l., con patto di riservato dominio, le quote della Fc Rieti s.r.l.. da quell’istante la società cessionaria si obbligava a pagare gli stipendi arretrati, pari a circa €. 155.000,00 lordi, nonché ogni altro debito presente a quella data, comunque pari ai crediti esistenti come da bilancio. Pertanto, la Italdiesel s.r.l. era ben a conoscenza di questa situazione, così come aveva l’obbligo di sostituire la fideiussione del sottoscritto entro il termine perentorio del 31 ottobre».

«Orbene, il signor Troise non può assolutamente affermare che la gestione precedente, esercitata dal sottoscritto, sia fallimentare considerato che nel bilancio societario i debiti sono pari ai crediti - continua Curci - Ergo, la gestione non era affatto “scellerata e megalomane” né tantomeno “gravissima e di assoluta insolvenza”, tanto che, in assenza di acquirenti, il giorno successivo si sarebbero iniziati a pagare gli stipendi. Anzi, persistendo le inadempienze, il 4 novembre è stato conferito mandato all’avvocato Antonio Schilirò del foro di Roma per diffidare (e non minacciare) la Italdiesel s.r.l. a pagare prontamente gli stipendi entro il 6 novembre e le altre pendenze debitorie, nonché a sostituire la fideiussione in Lega. A tutt’oggi queste pendenze non sono state pagate e da quello che sembra la Italdiesel s.r.l. non pare avere nemmeno la forza economica che paventava in sede di cessione, così come affermato dallo stesso sig. Troise con comunicato del 18 ottobre e 6 novembre».

«Quindi - si legge ancora nella nota -  il sig. Troise, non avendo adempiuto sino ad oggi, non può gettare discredito sul sottoscritto e sulla gestione societaria tenuta sino ad oggi. Né può lamentarsi con i calciatori, istituzioni federali, stampa se e’ icto oculi inadempiente su tutti i fronti».


«Ciò rilevato, raccogliendo i malumori nonché l’invito del sig. Troise, il sottoscritto è ben disposto a presenziare dinanzi il notaio per annullare il contratto di cessione delle quote societarie gia’ da domani stesso, perché non c’é “nessun malato in coma irreversibile”. Per tale motivo - conclude Curci - non é necessario portare i libri contabili in tribunale per chiedere il fallimento perché sarebbe un atto contrario all’interesse di una intera comunità, e del calcio tutto, ed il sottoscritto è pronto ad evitare che ciò accada con ogni forza e/o azione impegnandosi, all’indomani dello scioglimento del contratto di cessione, a pagare gli stipendi dei calciatori e risolvere ogni altra debenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero