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RIETI - «Non si può prendere un gol dopo 50" contro squadre così forti: serve rialzare la testa e tirare fuori gli attributi». Non accampa scuse, a fine gara, il tecnico del Rieti Stefano Campolo, che nell'analizzare la terza sconfitta consecutiva in campionato mette a nudo tutte le difficoltà del momento cercando però di trovare la soluzione per riprendere subito in mano la situazione.
«E' evidente che andare subito sotto dopo neanche un minuto - rimarca il tecnico amarantoceleste - contro quella che oggi è la capolista del girone F, ha pesato come un macigno sull'economia generale della gara. Ti spezza le gambe, ti toglie il fiato, anche se in un primo momento siamo stati bravi a reagire, nonostante un avvio attendista da un punto di vista tattico. Polli nel subire quel gol, determinati in avvio di ripresa quando abbiamo provato ad alzare i ritmi ed aggredire i loro terzi di difesa con Marchi ed Esposito: peccato che eravamo troppo slegati con nostra linea difensiva e questo non ci ha permesso di capitalizzare la nostra strategia tattica. L'unica strada da perseguire - dice - è quella del lavoro, cercando di riflettere sugli errori commessi senza appellarsi ad alcun tipo di alibi».
Probabilmente quella di ieri è stata l'ultima gara della gestione-Curci e già dalla prossima settimana si potrà parlare di nuovo corso. Benedetto Mancini, pronto a subentrare proprio all'ottico reatino, ieri ha visto la gara e al termine la sua analisi è stata spietata. «Tutte le volte siamo stati bucati al centro, aperti come una scatoletta di tonno. Cosa serve? Un centrale difensivo esperto, che dialoghi coi compagni di reparto, che detti i tempi di gioco e di un attaccante che faccia a sportellate, che attacchi la profondità e che la butti dentro».
Il Messaggero