RIETI - Torna a Borbona, da oggi a domenica, il Festival regionale del Canto a Braccio, che quest'anno giunge alla tredicesima edizione. L'idea della realizzazione di un...
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LO SCENARIO
L'intenzione degli organizzatori è sempre stata quella di creare un evento che andasse a recuperare una pratica, quella dell'improvvisazione poetica, radicata sul territorio ma ormai sempre meno diffusa e destinata, se non salvata in tempo, ad estinguersi per sempre. L'edizione di quest'anno vedrà oggi alle 17.30 un convegno presso il centro aggregativo di Montereale, in occasione del quarantennale della scomparsa di Romolo Trinchieri. Interverranno Walter Capezzali, presidente della Deputazione abruzzese di Storia Patria, Roberta Tucci, demoetnoantropologo, e Giovanni Kezich, direttore del museo degli usi e costumi della gente trentina. Domani, una novità assoluta: 24 ore consecutive di canto a braccio, «Da jornu a jornu». «Il motivo è proprio quello di riportare a galla ciò che succedeva un tempo - dicono gli organizzatori. - Ci si vedeva poco o nulla a causa del lavoro nei campi, e quando ci si ritrovava era una grande festa che, complice qualche bicchiere di vino, portava cantando a tirare al mattino». Si farà di nuovo nella piazza di Borbona, dalle 11 di domani alle 11 di domenica 16, cantando in rima alternata e improvvisata, e mangiando. Proprio come una volta. Domenica, dalle 11, chiusura con la Banda musicale di Borbona C. Colandrea. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero