Rieti, centrale a biogas: nuovo appello sull'impianto La posizione di Legambiente

Una centrale a biogas (archivio)
RIETI - Aspettando l'incontro tra i vari comitati e le associazioni che si ritroveranno il 9 dicembre a Collevecchio presso il teatro comunale per parlare della centrale per...

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RIETI - Aspettando l'incontro tra i vari comitati e le associazioni che si ritroveranno il 9 dicembre a Collevecchio presso il teatro comunale per parlare della centrale per la produzione di biometano e compost che dovrebbe sorgere a Ponzano Romano, di fronte alla Sabina, nella zona della Valle del Tevere, il circolo Legambiente Bassa Sabina torna sul tema con una nota. Il presidente Sandro Mancini, nel testo, smentisce notizie circolate sui social network che sosterrebbero che Legambiente sarebbe favorevole alla realizzazione dell'impianto di compostaggio, cui il comune di Ponzano Romano ha dato parere favorevole.


I TEMI

Contestualmente, il Circolo Legambiente chiede notizie e informazioni su quello che dovrebbe realizzarsi come centrale per la produzione di biogas in un'area di 6 ettari nel sito che un tempo ospitava un cementificio. «Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti - spiega Sandro Mancini - a proposito di questo impianto proprio perché non abbiamo informazioni sufficienti per capire di cosa si tratta né tantomeno per esprimere un giudizio. Qualsiasi impianto di lavorazione, infatti, sia di materie prime che di rifiuti, può essere appropriato al territorio e quindi virtuoso oppure dannoso. Continueremo quindi a chiedere informazioni, non ancora sufficienti per esprimere un parere». In questo modo si sottolinea come Legambiente non abbia espresso parere favorevole sulla realizzazione della Centrale. Mancini poi aggiunge che «si coglie l'occasione, l'ennesima, purtroppo, per stigmatizzare il comportamento degli amministratori locali che prendono decisioni che impattano il territorio e le popolazioni senza informare non solo le popolazioni stesse, ma neanche le amministrazioni confinanti. Non è solo questione di trasparenza, ma di coordinamento preventivo. Quei cittadini che a tempo determinato esercitano le funzioni amministrative non dovrebbero mai sentirsi padroni del territorio e non dovrebbero mai trattare i propri concittadini come un fastidio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero