Fara Sabina, maxi buco di bilancio: il Comune è in apnea e aumenta tutte le rette

Il sindaco Basilicata
FARA SABINA - Raddoppiano le rette dell'asilo nido comunale. A pochi giorni dall'apertura delle iscrizioni, arriva sonoro tanto quello di mensa e scuolabus, il nuovo...

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FARA SABINA - Raddoppiano le rette dell'asilo nido comunale. A pochi giorni dall'apertura delle iscrizioni, arriva sonoro tanto quello di mensa e scuolabus, il nuovo schiaffo sferrato alle famiglie farensi. E che colpisce soprattutto quelle più giovani, che devono farcela da sole e sono maggiormente bisognose. E' la diretta conseguenza della necessità dell'amministrazione di aumentare le entrate per colmare il buco da 7 milioni e 300mila euro per il quale l'Ente ha presentato richiesta di attivazione di due procedure di rientro. Una in 30 anni per ripianare il debito di 4 milioni e 610mila euro emerso a seguito del riaccertamento straordinario dei residui. L'altra, nota come predissesto, in 10 anni per sanare il restante debito conseguente al riaccertamento ordinario per gli anni 2015 e 2016. Come anticipato, nei giorni scorsi, le rette deliberate dalla giunta Basilicata seguono la scia degli aumenti vertiginosi applicati a mensa e scuolabus. E pensare che in commissione Bilancio, non più tardi di dieci giorni fa, l'assessore Roberta Cuneo, aveva assicurato che «cercheremo di tutelare l'area dei servizi sociali». Con il sindaco, nell'unico post pubblicato a commento di questa delicata vicenda, aveva anche promesso «che i cittadini non saranno chiamati a pagare nuove tasse e non saranno operati tagli ai servizi». Parole smentite dai fatti che via via stanno emergendo in concomitanza con la chiusura del bilancio di previsione 2017. Con l'area dei servizi sociali ch è una delle più colpite.


LE NUOVE FASCE

Fino a oggi il regolamento dell'asilo nido prevedeva quote mensili in base a dodici fasce di reddito, suddivisione utile a garantire il rispetto delle differenze dei vari livelli di somme che giungono in famiglia. Da domani si passa a tre uniche fasce. A rimetterci sono i nuclei più deboli. Fino a 7mila e 500 euro di valore Isee si pagherà 270 euro il tempo corto e 295 euro il lungo, contro i 140 euro e 176 euro pagati fino a oggi. Quindi si salta a piedi pari di tre fasce e si prevede che dai 7mila e 501 fino ai 20mila euro di Isee, le rette saranno di 370 euro per il tempo corto e 395 per il lungo. Mettendo sullo stesso piano chi, ad esempio, ha un Isee di 7mila e 600 euro con chi ne ha uno di 19mila e 800. In più, prima chi aveva 20mila euro di Isee pagava 241 e 300 euro. Inglobando altre quattro fasce, da 20mila euro in poi si pagherà 453 euro sia essa metà giornata o intera. Quota che era pagata da chi frequentava l'intero giorno e aveva un Isee superiore ai 37mila euro. D'ora in avanti nel servizio non ci sarà più la compartecipazione del Comune, ma sarà coperto per il 22% dalla Regione e per il 78% dagli utenti. Il raddoppio delle rette, finalizzato ad aumentare le entrate, rischia di tradursi in un boomerang perché potrebbe costringere molte famiglie a rinunciare al servizio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero