Rieti, a Fara il riaccertamento dei debiti non convince: il Pd contro l'assessore Cuneo

Roberta Cuneo, vice sindaco di Fara Sabina
FARA SABINA - Il giallo sulle ragioni che hanno portato l’Ente ad effettuare il riaccertamento straordinario dei residui con due anni di ritardo non accenna a chiarirsi. E...

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FARA SABINA - Il giallo sulle ragioni che hanno portato l’Ente ad effettuare il riaccertamento straordinario dei residui con due anni di ritardo non accenna a chiarirsi. E il Pd, con il segretario Stefano Agneni, incalza l’assessore al Bilancio, Roberta Cuneo. Sulla delibera pubblicata il 24 aprile, con la quale viene fatto nuovamente il riaccertamento, si parla di errore della delibera del 2015, che invece di evidenziare il buco da 4milioni e 610mila, certificava un avanzo di oltre un milione.


L’assessore e vicesindaco, invece, in commissione bilancio, ha delineato un altro scenario, sostenendo che l’esecuzione del riaccertamento straordinario con due anni di ritardo sia stata la volontà di arrivare «all’adeguamento al principio economico finanziario nuovo in modo più calmo».

LE REAZIONI
Affermazione che ha fatto saltare dalla sedia prima la minoranza di Fara bene comune che ne ha subito sostenuto l’improbabilità e oggi il Pd. «Pensavamo di aver sentito e letto di tutto - tuona Agneni - mai avremmo voluto leggere che si potesse applicare una legge vincolante dello Stato in maniera facoltativa. Ci saremmo aspettati qualche spiegazione dalla vicesindaco Cuneo, dopo le sue gravi affermazioni fatte in commissione, tra cui, oltre a quella di applicare in maniera graduale la normativa sul riaccertamento dei residui, c’è la cessione del patrimonio immobiliare dell’ente e l’aumento delle tariffe per i servizi a domanda individuale».

Da qui la richiesta formale a fornire chiarimenti. «Chiediamo alla vicesindaco di spiegare - continua Agneni - quando e perché si è formata questa voragine nei conti del nostro comune, se nel 2015 si è deciso volontariamente di non fare il riaccertamento straordinario dei residui o se è stato un errore. Chiediamo poi se risponde al vero la volontà di alienare parte del patrimonio pubblico e quali sono le tariffe dei servizi a domanda individuale che dovranno subire un aumento».


Anche perché, conclude il segretario Pd, «grazie al positivo intervento del consigliere del Movimento cinque stelle siamo venuti a conoscenza dell’esatto credito del comune di Fara Sabina nei confronti della Regione. Che è di poco superiore al milione di euro (con 500mila rimasti da liquidare, ndr), cifra assai lontana dalle farneticazioni della giunta Basilicata e dei suoi accoliti che parlavano di oltre 5 milioni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero