Processo a Rieti: «Nel b&b solo incontri a luci rosse»

L'intervento dei carabinieri
RIETI - Focus sui sopralluoghi effettuati dai carabinieri, i clienti fermati e le escort individuate tra le mura dei miniappartamenti del b&b Holiday a Santa Rufina di...

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RIETI - Focus sui sopralluoghi effettuati dai carabinieri, i clienti fermati e le escort individuate tra le mura dei miniappartamenti del b&b Holiday a Santa Rufina di Cittaducale (nella foto a destra uno dei blitz dei carabinieri). Nuova udienza – davanti al collegio del tribunale di Rieti – del processo penale sul presunto giro di escort che aveva fatto della struttura ricettiva un luogo per incontri hard. Procedimento penale che vede come unico imputato l’80enne F.P. nei cui confronti la Procura di Rieti ha ipotizzato reati che vanno dalla trasgressione delle attuali normative sulla locazione a extracomunitari privi di permesso di soggiorno, fino alla violazione della normativa sull’immigrazione e reati inerenti la legge Merlin. 


In aula due militari del comando compagnia dei carabinieri di Cittaducale che – coordinati dal capitano Marco Mascolo – avevano avviato le attività investigative nel periodo compreso tra il febbraio del 2016 e marzo 2018. Una lunga escussione dei testi del pubblico ministero che hanno riferito limitatamente ad alcuni sopralluoghi effettuati nella struttura ricettiva di via Leonardo Da Vinci dove, contestualmente, erano passati all’identificazione delle donne (solitamente non più di due quelle ritrovate presso il b&b al momento dei blitz) e di alcuni clienti che avrebbero usufruito delle prestazioni sessuali a pagamento. Processo che si aggiorna ora a dicembre per l’escussione di altri otto testimoni alcuni dei quali coinvolti a seguito dell’esame dei tabulati delle intercettazioni telefoniche. F.P. (difeso di fiducia dall’avvocatessa Daniela Munzi) si è sempre dichiarato estraneo rispetto agli addebiti attribuiti a lui dalla Procura di Rieti ribadendo che le donne erano semplici locatarie e di non essere, di fatto, a conoscenza delle loro private attività all’interno degli appartamenti. 

Però secondo le risultanze investigative dei militari civitesi quei piccoli bilocali erano luoghi di appuntamenti hot dove le donne erano dedite alla prostituzione e abitualmente frequentate da insospettabili reatini di varie età, ma anche da molti clienti provenienti dalle limitrofe province di Roma, Terni e L’Aquila. Presso la struttura ricettiva le donne - extracomunitarie (brasiliane, colombiane) ma anche dell’Europa dell’est - avrebbero esercitato attività di meretricio “mordi e fuggi” per brevi periodi servendosi dei cinque miniappartamenti posti al primo piano dell’edificio, pubblicizzando le proprie prestazioni con numero di telefono privato e corredi fotografici visibili sulle pagine del sito internet “Bakekaincontri”, piattaforma web dedicata interamente ad incontri per adulti.

 

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Il Messaggero