Rieti, anche i giovani de La Foresta ricordano Kobe Bryant grazie a Fusacchia e Di Fazi: «Lo onoreremo al meglio»

I giovani de La Foresta
RIETI - È pur vero che Kobe visse a Rieti in tenerissima età, ma il legame con la città c’è ed è profondo. Chiedere a Gioacchino Fusacchia...

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RIETI - È pur vero che Kobe visse a Rieti in tenerissima età, ma il legame con la città c’è ed è profondo. Chiedere a Gioacchino Fusacchia e Claudio Di Fazi, due che il talento di Kobe Bryant l’hanno visto sbocciare, allenandolo e seguendolo da vicino, quando il figlio di Joe intraprese i fondamentali e dava inizio al suo sogno.


Fusacchia, da una vita sui campi, tra i centinaia di ragazzi avviati al mini basket, 35 anni fa fece divertire anche una leggenda come Kobe Bryant: «Un’emozione forte che mi accompagna da 35 anni. Si vedeva che avrebbe fatto strada, per due motivi: etica del lavoro e passione - ammette Fusacchia, tra i più addolorati in città e ricorda perfettamente la prima partita di Kobe - Lo aggregammo per un torneo alla squadra dei classe '75, ma non immaginavamo che un bimbetto così avrebbe potuto spostare gli equilibri delle partite. Non passava mai la palla, faceva tutto da solo, e decidemmo allora di metterlo fuori, perché concepivamo il minibasket come uno sport di squadra. Allora scappò dal papà e dalla mamma in tribuna e pianse. Alla fine lo richiamammo e lo premiammo come miglior giocatore del torneo. Fu una piccola lezione, che sicuramente lo rese più forte».

Ieri Gioacchino alla ripresa degli allenamenti con la sua squadra non ci ha pensato un attimo a riprendere la maglia di Joe Bryant e mostrarla ai ragazzi: «La conservo come una reliquia da una vita, domani con l’Under 16 giochiamo e lo ricorderemo come si deve».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero