Rieti, Luca Bruni primo nella finale “Italia” tra i bartender: «A Rieti sto benissimo e non cambierei mai»

Luca Bruni
RIETI - Luca Bruni, 34 anni, professione barman. E il mestiere pare riuscirgli davvero bene, a giudicare dal risultato recentemente ottenuto nella finale Italia della 6^ edizione...

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RIETI - Luca Bruni, 34 anni, professione barman. E il mestiere pare riuscirgli davvero bene, a giudicare dal risultato recentemente ottenuto nella finale Italia della 6^ edizione del “The vero bartender”, cocktail competition promossa da Amaro Montenegro, quest’anno dedicata agli anni ‘90.


Un successo che arriva per Bruni - ternano di nascita ma da quattro anni in servizio come head bartender a Rieti, presso il Depero e il Tukana-Tiki Cabana - dopo una lunga esperienza dietro al bancone del bar.

La testimonianza. A Londra, dopo la maturità, la sua prima parentesi lavorativa come lavabicchieri e barback: «Quindici anni fa, Londra era una città focus, lì si facevano le regole del bar - ricorda Bruni - ed era avanti anni luce nel settore. In quegli anni ho lavorato con persone che hanno scritto la storia del bartending e mi hanno fatto da mentori».
Poi il ritorno in Italia, con altri quattro anni passati in un locale di Bologna, dove Bruni inizia a mixare i primi drink, mettendo in pratica quanto imparato osservando i barmen in Inghilterra, per poi spostarsi a Terni, continuando a fare cocktail. Quattro anni fa, infine, l’approdo a Rieti: «Mi sono stabilito al Depero, dove ho trovato un ambiente stimolante - racconta. Ho smesso, così, di chiedermi cosa avrei fatto da grande, perché facevo già il lavoro che desideravo».

La giuria. Tra circa 250 partecipanti complessivi, è stato Bruni a convincere la giuria della competizione, staccando i biglietti per la finale Global prevista a Bologna per oggi, con contendenti da dieci Paesi.
Nel suo “BimBumBam”, come in tutti gli altri 7 drink presentati dai finalisti, oltre all’amaro, a fare la differenza, nel caso di Bruni, è stato il “Merenda cordial”, creato proprio dal bartender e mixato, appunto, con l’amaro. «Mi sono ispirato alle merende che si facevano da bambini davanti alla televisione - spiega - ho sciolto delle tic-tac all’arancia in acqua, aggiunto del succo di mirtillo, abbassato il ph del composto, addizionando una piccola percentuale di acido lattico e, infine, ho infuso e lavato il tutto con “fruttolo pesca e albicocca”, uno yogurt per bambini diventato icona negli anni ‘90». Il risultato è la vincente rivisitazione del cocktail “Sex on the beach” e delle sue componenti aromatiche di arancia, frutti rossi e pesca.


Un mixaggio audace, unito a un lavoro di preparazione svolto davanti ai giudici, nei 7 minuti a disposizione e in pieno stile anni ‘90, con riferimenti al telecronista Federico Buffa, al personaggio dei Simpson Troy McClure e al cartone animato “Arale”, tra gli altri. Con questo mix, Bruni parteciperà anche alle fasi internazionali della competizione, ma la testa e il cuore restano al Depero e al Tukana: «A Rieti sto benissimo e non cambierei questa città con nessuna al mondo - conclude. - Qui ho trovato il giusto compromesso tra una vita lenta, ma stimolante dal punto di vista lavorativo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero