RIETI - Nell'ambito dei servizi di controllo del territorio intensificati dal questore di Rieti, Antonio Mannoni, il personale del posto di Polizia di Passo Corese ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Al termine di una prolungata attività di indagine, infatti, gli agenti del posto di Polizia di Passo Corese, in collaborazione con il personale della Polizia locale di Fara Sabina e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Rieti, hanno accertato che, nel centro di Passo Corese, un uomo stava gestendo un esercizio pubblico, con annessa somministrazione di alimenti e bevande, nonché munito di una sala slot machine con 10 apparecchi, perfettamente funzionanti ed allacciati alla rete telematica dei Monopoli di Stato, senza aver mai ottenuto la relativa licenza amministrativa.
Grazie alla segnalazione degli agenti operanti, il Comune di Fara Sabina ha così potuto emettere nei confronti dell'improvvisato gestore, dapprima un divieto di prosecuzione dell'attività commerciale e poi, definitivamente, un provvedimento di chiusura dell'esercizio pubblico con la contestuale cessazione della delicata attività di gestione delle slot machines.
D.P.F., inoltre, poco prima il controllo operato dal personale del posto di Polizia di Passo Corese, aveva anche scassinato con una smerigliatrice angolare due delle slot machines ed un cambiamonete presenti nel locale, di proprietà di una società romana che gliele aveva date in gestione, asportando oltre 3mila euro e causando un danneggiamento stimato intorno ai 2mila euro.
A seguito di tale attività illecita l'uomo, oltre ad essere sanzionato amministrativamente per la conduzione dell'esercizio pubblico in assenza di licenza, è stato denunciato in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero