RIETI - «Chiarimenti sui buoni pasto in ritardo da ormai un anno. Ricognizione completa sui livelli aziendali, soprattutto per i lavoratori che guidano i mezzi adibiti alla...
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«Non c’è soltanto la vicenda degli stipendi arretrati, che adesso sembra risolta soltanto perché il Prefetto di Rieti su nostra richiesta ha costretto l’azienda che svolge i servizi ambientali a Fara in Sabina come in altri Comuni limitrofi a cambiare rotta evitando di accumulare ritardi intollerabili - dice Pierluigi Giacomelli, della Uil Trasporti Rieti e Sabina Romana - A turbare il lavoro quotidiano degli uomini che prestano servizio nel cantiere di Fara ci sono tanti aspetti che vorremmo affrontare con il sindaco Basilicata, perché il Comune è responsabile dell’operato di Avr».
«Al Sindaco - prosegue Giacomelli - vogliamo chiedere se intende intervenire affinché ai lavoratori vengano assegnati i buoni pasto già maturati ma mai percepiti ormai da quasi un anno. Al primo cittadino di Fara in Sabina vorremmo poi domandare se è a conoscenza dell’esistenza di più forme contrattuali e che queste andrebbero allineate per evitare discriminazioni tra i lavoratori. Sempre col Sindaco, forse ancora sotto choc per i noti fatti interni alla sua maggioranza, vorremmo parlare e trovare una soluzione relativa all’adeguamento dei livelli tra i lavoratori del cantiere. Stiamo parlando di temi che devono essere affrontati immediatamente perché per troppo tempo il Comune ha voltato lo sguardo altrove. Continuare a temporeggiare non ponendo rimedio una volta per tutte alle criticità che abbiamo evidenziato, significherebbe avallare l’operato di una ditta che non perde occasione per creare difficoltà ai propri dipendenti e che continua a calpestare le corrette relazioni sindacali».
«E’ arrivato quindi il momento di mostrare coraggio e caparbietà - conclude Giacomelli - La soluzione c’è, serve soltanto più coraggio da parte dell’amministrazione. Basterebbe infatti rescindere il contratto con l’azienda romana e predisporne un altro con un’altra che assicuri la continuità lavorativa all’attuale personale di Avr, e che poi sappia rispettare i propri dipendenti, perché il lavoro è un diritto, non un favore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero