Rieti, Campionato italiano di velocità per auto storiche: protagonisti Valzano, Panunzi, Guerci e Campogiani. Foto

Dino Valzano
RIETI - L’evento automobilistico per eccellenza a Rieti è la Coppa Carotti, che richiama piloti da tutta Italia ed Europa, ma ci sono anche dei piloti reatini che da...

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RIETI - L’evento automobilistico per eccellenza a Rieti è la Coppa Carotti, che richiama piloti da tutta Italia ed Europa, ma ci sono anche dei piloti reatini che da anni disputano altre competizioni sportive riscuotendo ottimi risultati, come quelli che partecipano al Campionato Italiano di Velocità in Salita per Auto Storiche (Civsa), piazzandosi sempre nelle migliori posizioni e spesso vincendo il titolo nella propria categoria.

 
Iniziamo da Dino Valzano (scuderia Gretaracing) che, dopo avere vinto il titolo nel 2016 con una Porsche 911 Carrera RS 1975 classe Silhouette oltre 2000cc, si è aggiudicato quest’anno il titolo Civsa nella propria classe su Sport Prototipo Symbol periodo Jr Classe BC 3000 cc (prodotta da Arturo Merzario e Giorgio Lucchini) arrivando 4° nel raggruppamento.
 
Invece Roberto Panunzi, su Mini Cooper T 1300cc (Scuderia Valdelsa Classic), dopo aver vinto nel 2014, 2015, 2016 e 2018, si conferma anche nel 2019 vincendo il Civsa Coppa Classe.
 
Stesso risultato nel 3° raggruppamento per Massimo Campogiani, su Golf Volkswagen TC 1600cc (Acn Forze Polizia): esperto pilota che ha ottenuto ottimi risultati anche con le auto moderne conquistando vari trofei negli anni ’90, passato ora alle storiche, il quale dopo aver sfiorato il titolo nel 2017, arrivando secondo, ha vinto quest’anno malgrado continue noie di messa a punto del proprio mezzo nella prima fase della stagione, approfittando proprio nell’ultima gara di un errore del suo diretto rivale, Paolo Cocchi, vincendo nella propria classe.   
 
Infine Fabio Guerci che, su Autobianchi 112 Abarth classe 1000cc Silhouette (Scuderia Valdelsa Classic) nel 3° raggruppamento, ha dovuto accontentarsi del 2° posto dopo aver vinto nel 2013, 2014, 2015 e 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero