Rieti, il gigante Bianchetti lancia sempre più lontano "Ho trovato la giusta serenità"

Sebastiano Bianchetti
RIETI - Un anno da gigante. Una stagione da fuoriclasse. Meglio di lui, pochissimi nell'atletica azzurra per costanza di rendimento. Ha cambiato vita, Sebastiano Bianchetti....

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RIETI - Un anno da gigante. Una stagione da fuoriclasse. Meglio di lui, pochissimi nell'atletica azzurra per costanza di rendimento. Ha cambiato vita, Sebastiano Bianchetti. Adesso è più maturo, più consapevole. "Sì, questa è stata una stagione di grande crescita - dichiara - Merito del mio allenatore Paolo Dal Soglio e della mia ragazza Nadia; mi ha dato la giusta serenità. E che bello vedere la mia famiglia soddisfatta. Per l'atletica ho lasciato tutto". Sentite qua: record italiano indoor della sua categoria, quella juniores, con il peso da 6kg e con quello da 7.26kg; altrettanti primati italiano all'aperto. Con poker senza precedenti. È diventato l'incubo del suo compagno d'allenamento (e d'appartamento) Daniele Secci, ormai scalzato dal trono del peso giovanile azzurro.


Ha un grande futuro avanti, Sebastiano-Bianchetti-da-Contigliano, ma per un attimo si guarda alle spalle. Ripensa al momento più significativo dell'anno, il podio agli Europei Juniores di Eskilstuna a luglio, spartiacque tra i sogni e la realtà per questo ragazzone forgiato dalla Studentesca Cariri (e da Roberto Casciani) che il 20 gennaio ne compirà venti. "Lì, in Svezia, quando il tedesco Müller ha lanciato un centimetro più di me, ho capito che non potevo arrivare quarto e non vincere una medaglia - ricorda - Gli ho lanciato un'occhiataccia, come a dire, ehi tu, adesso ti sistemo io. Sono andato in pedana e mi sono preso quello che volevo".  Detto da chi fece tre nulli in finale ai Mondiali di Donetsk nel 2013 e tre "x" in qualificazione a quelli di Eugene nel 2014, è un bel salto di qualità.

Tra i frammenti di un 2015 straordinario, ci sono altre due giornate da conservare dell'album dei ricordi. Rieti, casa sua, i campionati italiani del Guidobaldi a giugno. E poi Jesolo. Societari Assoluti a settembre. "A Rieti è stata una delle migliori gare dell'anno, una serie di altissimo livello - spiega - ho lanciato quattro volte intorno ai 20.50 con il peso da 6kg. E poi a Jesolo, che emozione quando tutti gli altri pesisti hanno interrotto la gara dopo il mio record italiano per fare la foto con me davanti al tabellone luminoso". Era la mattinata in cui per festeggiare, Bianchetti ha preso in braccio il suo (ben piazzato) tecnico Dal Soglio. I muscoli non mancano, non sono mai mancati. Da qualche tempo pare ci sia anche la testa.


Basta con il passato, ora si guarda avanti. E il futuro comincia dopo il brindisi di Capodanno. C'è un volo il 2 gennaio pronto a portarlo in Sudafrica, a Potchefstroom, dove rimarrà fino al 30 per un raduno al caldo, insieme alle lanciatrici azzurre Chiara Rosa e Silvia Salis. Se le Olimpidi sembrano un po' troppo in là ("Ma io voglio provarci lo stesso, voglio regalarmi qualcosa di grande", annuncia), alla sua portata ci sono invece gli Europei di Amsterdam. Sarebbe il suo primo evento internazionale tra i big dell'atletica. "Devo lanciare a 19.75 - sottolinea - un metro in più di questa stagione". Qui tutti pensano che ce la farà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero