Fara Sabina, trovata una casa adeguata per una famiglia con un giovane con disabilità / Il video

RIETI - A volte il lieto fine esiste. Si fa attendere, ma poi arriva. Stefania lo aspettava da un anno e mezzo e ieri, grazie all’intesa con l’assegnatario di una casa...

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RIETI - A volte il lieto fine esiste. Si fa attendere, ma poi arriva. Stefania lo aspettava da un anno e mezzo e ieri, grazie all’intesa con l’assegnatario di una casa di Borgo Quinzio, è stato siglato tra le parti l’accordo ufficiale che sancisce il cambio alloggio. La signora Stefania si trasferirà nel complesso Ater di Borgo Quinzio e Luca, con la sua mamma, andranno a vivere a Canneto.

I fatti. Era luglio 2021, quando per la prima volta, attraverso le colonne de Il Messaggero, aveva raccontato le difficoltà vissute all’interno dell’appartamento Ater di Canneto, divenuto inadatto alle esigenze dei due figli disabili di 28 e 30 anni. Il 6 ottobre scorso, la situazione è precipitata, il figlio maschio di Stefania ha accusato un grave malore e per trasportarlo all’esterno dell’abitazione i vigili del fuoco hanno dovuto utilizzare la finestra della camera da letto perché la scala che collega la zona giorno e la zona notte è larga appena 60 centimetri. Della storia di Stefania e della sua famiglia, portata alla luce da Il Messaggero, si è interessata la trasmissione di Rai 1 “La Vita in diretta”, e si è fatto carico il Comune di Fara Sabina, che ha avviato un’interlocuzione con l’Ater di Rieti, per giungere al risultato ufficializzato ieri.
I tempi non sono ancora certi, ma entro l’inizio del nuovo anno i trasferimenti dovrebbero essere effettuati. «Ho passato un momento in cui non ci credevo più», commenta Stefania, subito dopo la firma. Sorride, è emozionata e sollevata. «Dopo lo sconforto - dice - ho compreso che da parte dell’amministrazione c’era interesse e che volevano veramente aiutarci, per questo non finirò mai di ringraziarli. Ringrazio tanto anche Luca e la sua mamma per aver accettato di cambiare il loro alloggio, situato su un unico piano e quindi perfetto per mio figlio, con il nostro. Ho trovato solidarietà e tanta disponibilità. È finito un incubo. Appena ho detto a mio figlio che potevano andare a Borgo Quinzio ha cambiato volto: era felicissimo, è tornato a vivere. E anche mia figlia è più serena».
«È stato un bel risultato, che risolve i problemi reali della signora Stefania - commenta il vicesindaco e delegato ai Servizi sociali, Simone Fratini, che ha seguito il caso insieme alla sindaca Roberta Cuneo e alla consigliera Giorgia Simonetti. - Va sottolineato che senza la collaborazione di Luca non sarebbe stato possibile. Ci abbiamo creduto tutti e siamo riusciti ad accogliere le istanze dei cittadini: ciò che un’amministrazione deve fare. Ora sarà l’Ater a stabilire entità e tempi dei lavori, terminati i quali le due famiglie potranno entrare nelle loro nuove case». «La collaborazione di chi è coinvolto - aggiunge Cuneo - è un tassello fondamentale per fare in modo che le amministrazioni non restino imbrigliate nei legacci normativi e riescano a raggiungere esiti così favorevoli».


L’accordo è sugellato da una foto di rito e in quel momento il pensiero di Stefania va al marito Angelo. «Oggi, lui che ha dedicato la sua vita al volontariato - confessa - sarebbe felice di vedere che altre persone e le istituzioni hanno aiutato noi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero