Rieti, l'inchiesta sugli appalti Asl l'avvocato di un indagato: le richieste di rinvio a giudizio devono arrivare

Rieti, l'inchiesta sugli appalti Asl l'avvocato di un indagato: le richieste di rinvio a giudizio devono arrivare
RIETI - Fuga in avanti nell’inchiesta sugli appalti dell’Azienda sanitaria locale che ha portato all’emissione di 27 avvisi di garanzia per reati che spaziano...

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RIETI - Fuga in avanti nell’inchiesta sugli appalti dell’Azienda sanitaria locale che ha portato all’emissione di 27 avvisi di garanzia per reati che spaziano dall’associazione a delinquere e transitano per la corruzione, la turbata libertà degli incanti, la truffa alle assicurazioni e approdano all’abuso di ufficio. Nell’ambito dell’inchiesta, la guardia di Finanza di Rieti ha inoltre sequestrato beni pari a 840mila euro. I sequestri hanno coinvolto sei degli indagati, quelli nei cui confronti è stata ipotizzata l’associazione per delinquere.


«In realtà - spiega l’avvocato Laura Modena del Foro di Perugia, che difende gli interessi del dottor Carlo Velluti, ex dipendente della Philips spa - agli indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che è cosa ben diversa dalla richiesta di rinvio a giudizio. Tale avviso infatti - aggiunge l’avvocato Modena - segna la fine delle indagini e della secretazione dei relativi atti, innescando il confronto tra accusa e difesa. L’indagato in questa fase è messo in condizione di conoscere tutti gli elementi raccolti a suo carico e soprattutto di difendersi e di contraddire.

All’esito di tale attività è possibile che la Procura della Repubblica archivi la posizione. Non è pertanto affatto scontato che, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, si finisca davanti al giudice delle indagini preliminari. Al contrario - conclude l’avvocato Modena, difensore del Velluti - con la richiesta di rinvio a giudizio inizia invece il processo vero e proprio e cambia l’interlocutore: l’indagato diventa imputato e lo diventa solo dopo questo atto di esercizio dell’azione penale. L’imputato si troverà quindi a confrontarsi, effettivamente, davanti al Giudice per l’udienza preliminare».
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Il Messaggero