RIETI - Personale della Squadra Mobile e del Posto di Polizia di Passo Corese hanno arrestato un uomo, esperto informatico, M.A., di anni 48, resosi responsabile dei reati di...
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La vicenda allorquando il personale del Posto di Polizia di Passo Corese ha arrestato M.A., esperto informatico, dopo che la sua compagna aveva sporto una denuncia, stanca di subire reiterate condotte vessatorie, umilianti e denigratorie, sia prima che dopo la cessazione della loro convivenza.
Una volta ricevuta la denuncia, infatti, è scattato immediatamente il dispositivo previsto dalle norme in tema violenza di genere e maltrattamenti in famiglia, il c.d. “codice rosso”, che ha consentito all’Autorità Giudiziaria, sulla base degli elementi di prova rapidamente raccolti dalla Polizia di Stato, di assumere, nel giro di pochi giorni, tutte le azioni possibili volte alla tutela della vittima ed emettendo nei confronti dello stalker la misure cautelare degli arresti domiciliari.
Durante la detenzione domiciliare dell’uomo, disposta dal Giudice su proposta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, gli investigatori della Polizia di Stato hanno analizzato il numeroso materiale conservato dall’indagato nelle proprie apparecchiature informatiche, giungendo al rinvenimento ed al sequestro di files video e audio, captati nel luogo di lavoro della vittima e nella sua autovettura, nonché illeciti software utilizzati dallo stalker per la localizzazione geografica del telefono della vittima, con i quali l’uomo poteva controllarne ogni spostamento.
Inoltre, in occasione dell’arresto, l’uomo è stato trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente per la quale è stato segnalato, come assuntore, all’Autorità Amministrativa che ha disposto nei suoi confronti la sospensione della patente di guida.
L’uomo, in attesa del processo, dovrà ora osservare la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle parti offese (ex compagna e figlio minore) ed ai luoghi da questi frequentati, disposta dal Giudice nei giorni scorsi a conclusione delle Indagini preliminari, nonché l’obbligo di presentarsi presso il Posto di Polizia di Passo Corese, tre volte alla settimana.
M.A. è stato anche denunciato in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per aver minacciato e diffamato gli Agenti del Posto di Polizia di Passo Corese, durante gli ultimi controlli domiciliari effettuati dalla Polizia di Stato nei confronti delle persone sottoposte a misure di prevenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero