Il comizio di Cicchetti in piazza dopo la sua elezione a sindaco di Rieti

Il comizio di Cicchetti in piazza dopo la sua elezione a sindaco di Rieti
RIETI - Antonio Cicchetti torna sindaco, ma l'estenuante notte del voto gli consegna una città dimezzata: 100 i voti di differenza con Simone Petrangeli, letteralmente...

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RIETI - Antonio Cicchetti torna sindaco, ma l'estenuante notte del voto gli consegna una città dimezzata: 100 i voti di differenza con Simone Petrangeli, letteralmente tramortito dal risultato.


«Sapremo riconquistare l'altra parte della città come abbiamo dimostrato di saper fare in passato - le prime dichiarazioni di Cicchetti quando l'orologio segna le 1 e 20 della notte - La città adesso si deve rasserenare e pacificare. Procederemo a quel lavoro pazzo e disperatissimo che avevamo promesso. Adesso lasciateci festeggiare». Cicchetti stoppa i cori contro Petrangeli, richiama i più accesi dei suoi sostenitori - «ordine e disciplina» - chiede al figlio Mario che lo segue come può nella calca di via delle Ortensie di chiedere alla Questura un supplemento di controllo dell'ordine pubblico.

Tanto qui l'entusiasmo è alle stelle tanto in piazza San Rufo è grande la disperazione. Qui gente che esulta, inveisce contro gli avversari, cerca il contatto con Cicchetti. Di là gente che piange, Petrangeli che trova la forza di salire sulla «caciotta» di piazza San Rufo per ringraziare i suoi: «Abbiamo fatto un grande percorso insieme, non disperdiamo questa energia». Da via delle Ortensie Cicchetti risale verso via Roma come in processione: si crea una sorta di cordone intorno a lui, si cerca un megafono per il comizio in piazza, compaiono le prime bottiglie di champagne.

Poi, sul palchetto del Comune, si srotola il tricolore e Cicchetti parla: «Abbiamo liberato la città dall'oppressione e dal malgoverno e da quanto stava stringendo Rieti in una morsa insopportabile. Ora però serve pace e serenirà, per lavorare e ricostruire. Nonostante quanto abbiamo subito in questi anni noi restiamo umanamente superiori. Adesso restituiremo a tutti la libertà. E io sarò il sindaco per Rieti». Si chiude con l'inno di Mameli cantato a squarciagola una campagna elettorale durissima. Ma è adesso che tutto comincia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero