Passo Corese, Amazon: annullata sanzione disciplinare contro dipendente

Amazon Passo Corese
RIETI - Doveva esserci un cultore del galateo all’ufficio risorse umane del centro di distribuzione Amazon di Passo Corese quando è stata scritta la lettera di...

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RIETI - Doveva esserci un cultore del galateo all’ufficio risorse umane del centro di distribuzione Amazon di Passo Corese quando è stata scritta la lettera di richiamo che ha sanzionato una dipendente per il modo in cui stava seduta durante una pausa. La sua colpa sarebbe stata quella di aver assunto un atteggiamento poco composto e aver risposto in maniera non educata a un’addetta della sicurezza che l’aveva ripresa. Un episodio giudicato da Amazon grave a tal punto da rendere necessario, oltre al rimprovero scritto, anche un giorno di sospensione per la lavoratrice. La quale, però, come non era mai accaduto prima nel sito coresino, ha deciso di impugnare il provvedimento che, finito sul tavolo dell’ispettorato del lavoro di Rieti, è stato ritenuto illegittimo e annullato.

I fatti 
Tutto si è svolto nel breve lasso di tempo di una pausa turno, la ragazza era seduta in un modo che non è andato a genio alla responsabile della sicurezza. Lo giudicava poco consono e quando glielo ha fatto notare, ne è nata anche una prevedibile discussione cui è seguito il richiamo per essere stata seduta scomposta e essersi rapportata male con la vigilante, poi l’audizione in azienda. Finito l’incontro, la sanzione è rimasta poi, come esultano dalla pagina Facebook le rappresentanze sindacali Cgil, «per la prima volta qualcuno nel nostro magazzino ha avuto il coraggio di andare fino in fondo per avere giustizia e giustizia è stata fatta». «L’ispettorato del lavoro di Rieti, su iniziativa della Filt Cgil di Roma e del Lazio – spiega il capo dipartimento settore merci e logistica della Filt Cgil Roma e Lazio, Roberto Terziani – ha annullato il provvedimento disciplinare incardinato da Amazon in modo illegittimo su istanza di un organismo non deputato, violando le disposizioni in merito al controllo sui lavoratori. Abbiamo ritenuto necessario ricorrere in sede di ispettorato del lavoro, per ripristinare il principio che i lavoratori non possono essere controllati tramite guardie giurate. La discussione è stata incentrata oltre che sul merito dei fatti, sulle disposizioni normative relative al controllo del personale. E’ necessario un impianto di regole chiare che rispettino diritti e doveri cui tutte le parti devono attenersi. Questa pronuncia rappresenta una svolta che conferma il ruolo del sindacato anche nella multinazionale di Seattle e che auspichiamo possa portare verso la definizione di un quadro di regole condiviso tra sindacato e azienda».

La replica 


Interpellata sul tema, Amazon si dice convinta della correttezza del richiamo emesso. «Lavoriamo ogni giorno per offrire ai nostri dipendenti un ambiente di lavoro sicuro, moderno e pur rispettando la decisione del collegio arbitrale – dicono - restiamo convinti della legittimità del provvedimento». 

 

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Il Messaggero