Amatrice, la Torre civica riapre ai visitatori per la prima volta

La Torre civica di Amatrice
RIETI - Il cantiere della Torre civica di Amatrice aperto alla popolazione e a tutti i visitatori (con numero limitato) il prossimo 22 settembre. Dalle 11 alle 13 di quel sabato,...

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RIETI - Il cantiere della Torre civica di Amatrice aperto alla popolazione e a tutti i visitatori (con numero limitato) il prossimo 22 settembre. Dalle 11 alle 13 di quel sabato, sarà possibile una visita da parte dei cittadini. «L’orario prestabilito dovrà essere rispettato per ragioni sia logistiche sia organizzative - spiegano dal Comune. - Sarà consentito l’accesso a un massimo di trenta persone, da dividersi in più gruppi. Sarà un’imperdibile occasione per vedere da vicino la cella campanaria e il campanone».

Le prerogative. A fare da “ciceroni”, sul posto saranno presenti i dirigenti del Ministero della Cultura, che saranno a disposizione per descrivere gli interventi eseguiti. «Il responsabile del cantiere provvederà, inoltre - proseguonono dal Comune - ad assicurare che le visite si possano svolgere nel massimo rispetto delle norme di sicurezza: i partecipanti dovranno indossare i caschetti per il regolare accesso. Dispositivi che saranno forniti dai responsabili».
Le richieste dei visitatori per la partecipazione potranno essere avanzate tramite gli uffici o le e-mail istituzionali dell’Ente.

Le operazioni. «Come sindaco - dichiara il primo cittadino di Amatrice, Giorgio Cortellesi - non posso nascondere la mia emozione. Si tratta di un atto importante ed a lungo atteso, per potere ammirare e riabbracciare alcuni dei simboli più importanti di Amatrice, nel segno di un’identità che tanto amiamo e della speranza futura».


Una speranza che vedrà presto il simbolo di Amatrice e del sisma restituito alla cittadinanza e liberato dalle impalcature. I lavori sono quasi al termine e dovrebbero concludersi entro il prossimo ottobre. Nel frattempo, nelle settimane scorse, era tornato a risuonare il campanone della Torre civica di Amatrice, anche durante le commemorazioni per il 24 agosto. Il manufatto medievale, seppur non crollato, aveva subito il crollo della cella campanaria. I lavori sono partiti il primo agosto dello scorso anno, grazie a un intervento di 500mila euro finanziato dal Ministero della Cultura. I lavori sono a cura dell’impresa Cingoli. Il vecchio “campanone” (recuperato dalle macerie del museo Filotesio e messo al sicuro) era stato sostituito negli anni ‘80 con la copia attuale che, issata nuovamente nella cella campanaria, è tornata nel posto nella quale era stata per oltre trent’anni. Ora questa visita ravvicinata al cantiere e poi il conto alla rovescia per la fine definitiva dei lavori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero