RIETI - «Per Amatrice, ma credo anche per l’Italia, abbiamo bisogno di persone con una mentalità nuova, persone competenti e positive in grado di trovare le...
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«Approfittate di noi – aveva detto aprendo l’incontro il presidente Antonio D’Onofrio – Sappiamo quanto le opere d’arte delle vostre chiese, dei vostri paesi siano importanti per voi, ci abbiamo lavorato a lungo e ci lavoreremo ancora”. Giuseppe Cassio, nel tratteggiare l’impegno della Soprintendenza, ha auspicato che “le opere che stiamo restaurando non rientrino nei depositi ma siano rese fruibili e gradualmente trovino la strada del ritorno».
Il sindaco Fontanella, dopo aver ricordato l’impegno del Comune nella realizzazione del museo civico e quanto questo sia stato determinante per scongiurare la dispersione del ricco patrimonio artistico del territorio, ha raccolto l’auspicio di Cassio: «Il patto che mi sento di abbozzare per quel che riguarda le opere d’arte è che dopo il recupero possano tornare ad Amatrice per non disperdere questo importante legame della popolazione con il territorio. La struttura che potrebbe ospitarle potrebbe essere la Casa della Cultura nata dalla donazione di Brignano, naturalmente nel rispetto di tutte le condizioni di conservazione e di sicurezza che ci indicherà la Soprintendenza».
Soprintendenza intanto al lavoro con la Fondazione per la realizzazione della mostra sulle opere d’arte di Amatrice e Accumoli fin qui recuperate e restaurate che aprirà a Rieti a metà dicembre.
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Il Messaggero