Amatrice, la foto della vetrata della chiesa nella top ten di Wiki Loves Monuments: limmagine di una fotografa reatina selezionata tra 12mila scatti / Le foto

La foto di Justinawind arrivata tra le 10 finaliste al Wiki Loves Monuments (Fonte: Wikipedia)
RIETI - Un dettaglio per raccontare in un solo clic la bellezza e la durezza di un territorio ferito. Uno scatto che mette insieme delicatezza, forza e senso di speranza....

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RIETI - Un dettaglio per raccontare in un solo clic la bellezza e la durezza di un territorio ferito. Uno scatto che mette insieme delicatezza, forza e senso di speranza. C’è tutto questo nella foto della vetrata della chiesa di Sant’Agostino ad Amatrice, scattata dopo il terremoto del 2016, che è stata premiata tra le 10 migliori foto del contest Wiki Loves Monuments, il più grande concorso fotografico al mondo organizzato dalla comunità di Wikipedia.

A fare lo scatto d’autore è stata Justinawind, nome d’arte della reatina d’adizione Giustina, vera e propria artista della macchina fotografica che vive in città da anni e che non è nuova a perfomance di questo tipo. Per capire quanto era forte la competizione di quest’anno del contest Wiki Loves Monuments basta dare uno sguardo ai numeri: le fotografie inviate sono state oltre 12mila e, tra queste, ne sono state selezionate 170 per la finale che eleggeva le 10 migliori. Giustina era arrivata alla finalissima con ben 3 scatti, tutti “made in Rieti”: una veduta dal ponte romano innevato, una veduta di Porta d’Arce sotto la neve e, per l’appunto, la vetrata di Sant’Agostino ad Amatrice. Prima di Giustina, nei 10 anni di concorso italiano, solo una volta una foto reatina era arrivata in finale. La proclamazione dei 10 vincitori c’è stata sabato a Bari e il miglior scatto è stato considerato quello della Cattedrale di Bitonto innevata. Ora le foto finaliste rappresenteranno l’Italia nel contest mondiale organizzato da Wikipedia.

Emozione unica

“Sono contentissima”: Giustina non nasconde la sua emozione mentre racconta da Bari l’esperienza che sta vivendo. “La foto risale a 4 anni fa – spiega – esattamente al 2017, quando andai ad Amatrice. Quella era ancora zona rossa e non ci si poteva avvicinare. Io sono un’appassionata di particolari e dettagli e volevo scattare una foto che raccontasse il terremoto senza farlo vedere”. A colpire l’attenzione di Giustina è stata quella parete ancora in piedi, quegli elementi di forza e leggerezza che emergevano guardando quel che restava della chiesa. “Mi ha colpito il fatto che il vetro fosse ancora in piedi – dice Giustina – perché è la parte più delicata della struttura. Eppure aveva resistito alle scosse. Ho cercato un’inquadratura pulita e ho messo al centro dello scatto il vetro, quel che restava del muro e, sullo sfondo, un albero che simboleggia la forza della natura che non si arrende alle avversità”. Lo scatto iconico ora sta facendo il giro dei siti, conquistando consensi e ora porterà di nuovo un po’ del dramma di Amatrice in giro per il mondo. Per Giustina questa foto serve davvero a raccontare il territorio reatino. “Un posto di grande bellezza – conclude la fotografa – colpito duramente dal terremoto. C’è la bellezza e questa ferita non rimarginata e che, forse, non si rimarginerà mai. E’ un modo per dire che ancora non c’è ricostruzione, che ancora ci sono certe situazioni. Ora ci sarà il contest mondiale: non penso a vincerlo, ma penso che questa foto sia importante per ricordare a tutti il dramma di Amatrice”.  

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Il Messaggero