Lo scrittore e documentariasta Folco Terzani emoziona sia a Rieti che ad Amatrice

Folco Terzani ad Amatrice
RIETI - Invitato dal CAI sez. di Amatrice e dal Liceo Artistico di Rieti, grazie agli eventi di “Montagne in Movimento” ideati dal CAI di Amatrice, Folco Terzani,...

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RIETI - Invitato dal CAI sez. di Amatrice e dal Liceo Artistico di Rieti, grazie agli eventi di “Montagne in Movimento” ideati dal CAI di Amatrice, Folco Terzani, scrittore e documentarista, autore del bellissimo libro ll cane, il lupo e Dio (ed. Longanesi 2017), ha trascinato con la sua energia oltre 280 persone tra studenti e cittadini del Centro d’Italia desiderosi di ascoltarlo. Durante la mattinata del 16 marzo si è sottoposto ad una batteria infinita di domande che gli studenti avevano preparato dopo aver letto il suo libro nell’ambito del progetto didattico Adotta uno scrittore. Due anni fa fu l’incontro con Erri De Luca, poi con Paolo Cognetti e Nicola Magrin, quest’anno con il figlio del celebre giornalista e corrispondente di guerra Tiziano Terzani, tra gli scrittori più apprezzati in Italia e in Europa per il suo atteggiamento stupito, curioso e scettico di guardare civiltà, tradizioni e abitudini, del presente e del passato dei popoli del mondo.


Adeguatamente preparati grazie ai video e alle letture, i giovani si sono entusiasmati sollecitandolo a fare del libro un cartone animato da vedere al cinema e in streaming. Tanti gli argomenti toccati, e Folco non si è risparmiato apportando tutto se stesso nel dialogo serrato con i ragazzi: la spiritualità, sadhu e francescanesimo, vita - morte, la figura del padre, simbologie, metafore e tecniche di scrittura del libro, infine la bellezza di correre scalzi tra le montagne o nel deserto. Ma se c’è stato un argomento che davvero ha incendiato la platea dei giovani è stato quello del S.O.S. per l’ambiente partendo da Greta Thunberg, la ragazza svedese di 16 anni che sta scuotendo le piazze e i potenti del mondo con le sue azioni per la salvezza del pianeta e i suoi appelli ad agire, a cambiare modello di sviluppo e a fare scelte concrete per rallentare la distruzione.

«Nessuno mai era riuscito a parlare così e a scuotere tutti per la sensibilizzazione sui temi del clima e del riscaldamento globale», ha detto Folco Terzani. «Sono appena tornato dalla giungla indonesiana accanto agli oranghi, una specie che stanno distruggendo nonostante siano i nostri lontani progenitori, e vedo che forse possiamo sperare, forse piano piano si percepisce un risveglio per la salvezza degli equilibri della vita e della salute su questo pianeta».

Ad Amatrice nel pomeriggio, nella Sala del Gusto ha parlato di terremoto come metafora (vi è un capitolo nel libro), come opportunità al cambiamento quando tutto sembra essere perduto. Molto turbato da un borgo che oggi appare un deserto con le case sventrate che spuntano in alcuni angoli, accompagnato ad Amatrice dalla sua famiglia, si è sentito a suo agio a parlare della sua vita così diversa da quando, a 24 anni, scelse di lavorare per sette mesi a Calcutta nella Casa dei Morenti con Madre Teresa. A chi del pubblico gli ha chiesto “perché lì, e non qui che ce n’è tanto bisogno?”, lui ha risposto riflessivo: “Chiedilo a una pianta di crescere solo dove hai deciso, non è detto che diventi rigogliosa in tutti i posti dove la pianti”.


A luglio si trasferirà con la famiglia in Indonesia dove ancora pulsa la natura selvatica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero