Alberghiero, il sindaco Palombini: "Fondamentale riportarlo ad Amatrice"

Filippo Palombini
Il sindaco di Amatrice facente funzioni Filippo Palombini torna a...

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Il sindaco di Amatrice facente funzioni Filippo Palombini torna a parlare della proposta di far tornare l’Istituto Alberghiero ad Amatrice, dopo due anni di trasferimento a Rieti causa sisma: “Parlare di alberghiero ad Amatrice significa riaprire una ferita. Perché la scuola alberghiera non c'è più e non ci sarà per almeno due o tre anni. Certo dopo avremo una scuola bella e moderna ma una scuola non la fa l'edificio, la fanno i ragazzi, gli insegnanti, la fanno le persone, la sua storia. Parliamo di alberghiero: e allora dove, nel frattempo che sia ricostruita la sua sede? Si può ospitare per esempio nel nuovo complesso scolastico. Anche qui qualcuno dice che la nuova scuola è forse di più di quanto avremmo dovuto fare. Forse è un po’ vero perché va oltre la necessità immediata. E’ stato possibile grazie alla generosità di un donatore, la Ferrari, un grande marchio italiano che è grande perché guarda in avanti, proprio come dobbiamo fare noi. Così a breve avremo un campus scolastico unico nel territorio, antisismico, dove i ragazzi possono stare insieme dai più piccoli ai più grandi, con aree comuni e campi sportivi. E allora perché non partire da lì anche per la scuola alberghiera? Perché non utilizzare la splendida mensa del gusto per attrezzare i laboratori? Perché non riportare subito, anche se non tutte almeno alcune classi? Perché non riprendere con il progetto ‘scuola col gusto’? Allora parliamone di alberghiero. Questo è il senso dell'incontro di ieri con i dirigenti della scuola e la Regione. Studiamo come fare ma facciamolo. Verranno fuori lacci e lacciuoli, pezzi di carta, delibere, lavori, ecc. Beh, lo faremo lo stesso. Mi pare che ieri si sia condiviso l’obiettivo e la strategia. Ora maniche su e lavoriamo. Da lunedì inizieremo i sopralluoghi tecnici per verificare là fattibilità. Poi seguiremo anche un percorso con le famiglie dei ragazzi per mostrare loro le condizioni di sicurezza e di tutela dello studio che possiamo offrirgli. Sono convinto che i genitori sapranno valutare che tornare ad Amatrice è una risorsa anche per i loro figli, perché andare a scuola non significa solo imparare una professione, ma soprattutto fare una esperienza di vita. E i valori veri che si imparano vivendo in una comunità sofferente ma con gran voglia di riscatto è una esperienza umana che fa crescere e difficilmente ripetibile. Chi non se la sentirà di superare le proprie paure, come abbiamo fatto noi, pazienza. Ce ne faremo una ragione. L’alberghiero può tornare a casa perché così deve essere. E presto”.
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Il Messaggero