Rieti, chiusura a giugno per la storica agenzia di viaggio reatina

Agenzia di viaggio (Archivio)
RIETI - Per oltre quarant’anni ha fatto viaggiare i reatini in tutto il mondo, servendo una moltitudine di clienti, dalle grandi aziende del fu nucleo industriale fino agli...

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RIETI - Per oltre quarant’anni ha fatto viaggiare i reatini in tutto il mondo, servendo una moltitudine di clienti, dalle grandi aziende del fu nucleo industriale fino agli enti pubblici e i reatini desiderosi di un viaggio, che vi hanno sempre fatto affidamento consapevoli di trovare disponibilità e grande competenza. Ora invece, purtroppo, è il prossimo giugno la data ufficializzata per la chiusura dell’Italpass di Rieti, succursale della sede principale de L’Aquila ma che di fatto, grazie al suo successo, è sempre stata considerata un fiore all’occhiello tutto reatino per chiunque avesse bisogno di un riferimento certo in campo turistico e di viaggio. A determinarne la chiusura, lo schiacciante effetto della pandemia che ha fatto precipitare in profonda sofferenza anche le altre agenzie reatine, costringendone due alla chiusura, come raccontato nel reportage de Il Messaggero dello scorso 30 marzo.


Il cammino


Inaugurata a metà degli anni ‘70 nella storica sede di piazza Vittorio Emanuele II, sotto i portici del Comune (dove si trova attualmente l’Urp), l’Italpass divenne un punto di riferimento soprattutto per le aziende del nucleo industriale, ma anche per gli enti pubblici, oltre che per migliaia di reatini, alcuni dei quali hanno poi a loro volta dato vita ad altre agenzie, sulla scorta dell’esperienza vissuta grazie all’Italpass. La fama dell’agenzia fu poi ampliata anche dall’essere presente, all’interno dello stesso ufficio di piazza, insieme all’azienda di promozione turistica del Terminillo, con la quale si sviluppò una stretta collaborazione e dove l’Italpass forniva informazioni sulla montagna reatina. La rimodulazione cominciò un ventennio dopo, a metà degli anni ‘90, quando l’ormai dichiarata crisi del nucleo industriale privò l’agenzia dell’apporto delle industrie, ma non di quello degli enti e dei reatini. E infatti, fino alla pandemia e dopo due altri due cambi di sede, prima quella a piazza Cavour e l’ultima in via Magliano Sabina, i reatini non hanno mai dimenticato il tocco umano e la professionalità di chi, per quasi mezzo secolo, li ha fatti viaggiare verso le mete dei propri sogni.

 

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Il Messaggero