Rieti, serbatoi al collasso: paesi senz’acqua

Acqua
RIETI - A Sant’Elia Alto sono rimasti senz’acqua per l’intero week-end, a Fara tutto il sabato, mentre a Girgenti ieri i rubinetti erano ancora a secco...

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RIETI - A Sant’Elia Alto sono rimasti senz’acqua per l’intero week-end, a Fara tutto il sabato, mentre a Girgenti ieri i rubinetti erano ancora a secco addirittura dal 31 luglio. Il tutto senza che i residenti fossero stati avvisati di una possibile interruzione e così, fra domenica e ieri, è esplosa furiosa la protesta degli abitanti nei confronti di Acqua pubblica sabina, a causa dell’impossibilità di usufruire del servizio necessario anche per rispettare le norme di igiene per la prevenzione dal Covid. Una protesta che ha fatto bollire i telefoni del servizio guasti messo in piedi da Aps e che ha visto concludersi il calvario di Sant’Elia solo ieri mattina, mentre ieri pomeriggio Girgenti ancora attendeva il ripristino.


Gli interventi 

«Nel fine settimana abbiamo dovuto presidiare l’intero territorio della provincia, fra cui anche Sant’Elia Alto – esordisce il presidente di Aps, Maurizio Turina – Purtroppo non siamo riusciti preventivamente ad avvertire i residenti perché il problema della frazione è stato generato dal collasso del serbatoio d’acqua, un evento che può verificarsi soprattutto nei fine settimana d’estate, quando le persone aprono le seconde case. Sebbene l’acqua fosse ancora presente, a causa della forte richiesta il serbatoio ha iniziato ad imbarcare bolle d’aria, costringendo i tecnici ad eliminarle fino a ieri mattina». A galla torna così anche la questione della mancanza di un sistema di controllo elettronico del flusso idrico: «Per il telecontrollo, entro fine anno partirà un bando di gara da diversi milioni di euro – spiega Turina – E’ necessario che i cittadini capiscano che in provincia abbiamo un sistema di gestione idrica molto polverizzato, con impianti vecchi e spesso inadatti alle attuali esigenze, 150 depuratori e 2 mila chilometri di tubature da tenere sotto controllo, oltre ai 200 punti delle sorgenti. In questo senso, è molto più semplice portare l’acqua a Roma attraverso la sorgente unica del Peschiera che gestirlo utilizzando i tanti punti di approvvigionamento presenti in provincia, per i quali non possiamo neanche chiedere il presidio dell’esercito. A Girgenti, ad esempio, abbiamo ereditato un vecchio sistema idrico che preleva l’acqua dal Consorzio abruzzese il quale però, pochi giorni fa, in piena crisi idrica ha comunicato alla Prefettura dell’Aquila e di Rieti una riduzione del 50 per cento dell’erogazione di quanto stabilito contrattualmente, azione che abbiamo comunicato via Pec a tutti i Comuni del Cicolano. Cercheremo quindi di riempire i serbatoi di notte avvertendo preventivamente le persone, ma è chiaro che l’acqua non possiamo certo inventarcela. Se si vogliono risolvere questi problemi, bisogna fare degli investimenti come quelli che stiamo mettendo in campo per i prossimi mesi».
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Il Messaggero