Ricostruzione, ultimatum per i progetti legati alle private abitazioni. La scadenza è il 30 giugno, poi si perderanno i benefici del Cas e delle Sae

Ricostruzione, ultimatum per i progetti legati alle private abitazioni. La scadenza è il 30 giugno, poi si perderanno i benefici del Cas e delle Sae
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RIETI - Arriva la scadenza perentoria per i danni del sisma. Entro il 30 giugno tutti i cittadini che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione o vivono nelle ”casette” o usufruiscono di altre soluzioni di emergenza hanno l’obbligo di presentare il progetto di riparazione della propria abitazione, a meno che non esista un legittimo impedimento. 


In caso di mancata presentazione delle domande di contributo entro i termini ci sarà «la sospensione del Cas o la cessazione della gratuità delle misure di assistenza abitativa eventualmente fruite». Riattivata intanto dal 5 aprile, ovvero da ieri, la piattaforma informatica Sem dove poter presentare la dichiarazione per mantenere i requisiti dei benefici di assistenza abitativa per l’anno 2024 sempre per i cittadini del cratere del sisma 2016. 

La procedura. All’indirizzo internet https://appsem.invitalia.it sarà possibile compilare e caricare la dichiarazione, la cui scadenza è fissata entro e non oltre le ore 23e 59 del 5 luglio 2024.  «Se il 2023 è stato l’anno del cambio di passo nella ricostruzione, nel corso del 2024 dovremo concentrarci per consentire ai cittadini che, a causa del sisma, sono stati privati della prima abitazione di rientrare il prima possibile nelle loro case - spiega il Commissario al sisma 2016, Guido Castelli - È da questo obiettivo essenziale che nasce la decisione di stabilire scadenze perentorie, d’intesa con il dipartimento nazionale di Protezione civile, con le Regioni e i territori, finalizzate al deposito dei progetti prima casa». 

La dichiarazione del mantenimento dei requisiti per beneficiare dell’assistenza (Cas, Sae, Mapre e altri casi) e delle eventuali cause impeditive alla presentazione della richiesta di contributo per la ricostruzione dovrà essere presentata per via telematica da un qualsiasi membro del nucleo familiare percettore dei benefici, accedendo alla piattaforma online con le credenziali di identità digitale, come Spid, carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi, ma può essere presentata anche da soggetti delegati o dallo stesso comune di residenza. 

L'invito. «Invito dunque i cittadini e i professionisti a rispettare i termini previsti - conclude Castelli - il loro contributo contribuirà a rafforzare il cambio di passo che già abbiamo impresso alla ricostruzione. È indispensabile proseguire con crescente solerzia nella presentazione dei progetti, in quanto questo passaggio è propedeutico all’apertura dei cantieri della ricostruzione privata». 


Il diritto all’assistenza abitativa è per i residenti con casa inagibile e che sono ancora nei termini per presentare la richiesta di contributo di ricostruzione. La data del 30 giugno si configura già da subito come una scadenza importante, specialmente per quanti non hanno difficoltà oggettive, che nel territorio di Accumoli ed Amatrice riguardano soprattutto le zone rosse dei capoluoghi e delle frazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero