Nell'aula magna della Sabina Universitas oggi la premiazione degli elaborati degli studenti del concorso sulla Resistenza

Nell'aula magna della Sabina Universitas oggi la premiazione degli elaborati degli studenti del concorso sulla Resistenza
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RIETI - Oltre settant’anni fa Rieti e la Sabina vivevano una terribile pagina di storia, quella dell’occupazione nazifascista. Erano gli anni 1943 e 1944 che, come nel resto del paese, significarono, dopo le disfatte militari e l’annuncio dell’armistizio, anche la guerra civile. Italiani contro italiani, scelte laceranti che divisero famiglie e amici, tradimenti, deportazioni, arresti e torture, agguati e fucilazioni di massa. Nessuno fu risparmiato dalle conseguenze fisiche e psicologiche di questa grande “ferita” ancora aperta nel nostro paese.


Lo confermano le polemiche e le provocazioni che accompagnano il 25 aprile di ogni anno. Non siamo riusciti a storicizzare quegli eventi che ancora dividono il paese. Molti italiani mostrano di aver dimenticato la lezione dell’occupazione nazifascista che comportò privazione della libertà e della dignità. Contro il rischio dell’oblio che si sta facendo largo soprattutto tra i giovani e con lo scopo di favorire il recupero e la condivisione della memoria di quei tragici avvenimenti, Cgil, Anpi e Comuni di Rieti e di Castelnuovo di Farfa, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale di Rieti e provincia, nel maggio del 2018 avevano indetto il primo concorso sulla storia della Resistenza a Rieti e in Sabina, intitolato “I Giovani e La Memoria”.

La partecipazione al concorso richiedeva ai giovani delle scuole medie, superiori e inferiori di Rieti e provincia, di realizzare, con la supervisione dei docenti, opere originali (filmati, racconti e sceneggiature teatrali), dopo aver rievocato e condiviso con lavori di gruppo gli eventi che si susseguirono sul nostro territorio durante l’occupazione delle truppe tedesche e della milizia fascista e gli episodi che testimoniano la resistenza opposta dalla popolazione e dai partigiani. I giovani delle scuole, che hanno aderito al concorso, hanno risposto con entusiasmo all’appello, effettuando durante l’anno scolastico in corso, con lo stimolo dei loro insegnanti, studi, analisi, interviste e ricerche storiche che si sono rivelati molto seri e interessanti; in alcuni casi preziosi per la memoria del nostro territorio. L’originalità e la qualità delle opere presentate è stata molto apprezzata dalla Commissione che nei mesi di marzo e aprile scorsi ha potuto esaminare i lavori proposti dalle scuole partecipanti.

LA PREMIAZIONE OGGI VENERDI' 3 MAGGIO
La premiazione dei lavori scelti dalla Commissione avverrà con una manifestazione che si terrà oggi  venerdì 3 maggio presso l’Aula Magna della Sabina Universitas, in Via Angelo Maria Ricci, 35A (ex Geometri). Protagonisti dell’importante evento saranno i giovani che presenteranno al pubblico e alle autorità le opere realizzate. La Commissione ha appurato che i ragazzi delle scuole che hanno partecipato hanno dimostrato buona volontà, creatività e tenacia. I lavori che saranno premiati hanno confermato che è stata compiuta sul territorio un’azione di recupero della memoria, attraverso la ricostruzione storica di fatti dolorosi, rievocati con amore e rispetto, onorando il ricordo di quanti offrirono in sacrificio la vita per difendere la libertà e la democrazia.


Vengono in mente le parole della giovane partigiana reatina Nice, fucilata dai nazisti nei pressi di Verbania il 20 giugno del 1944, la quale prima di morire aveva detto ai suoi aguzzini: "Se percuotendomi volete mortificare il mio corpo, è superfluo il farlo; esso è già annientato. Se invece volete uccidere il mio spirito, vi dico che è opera vana: quello non lo domerete mai". Forse è questa la memoria che rischiamo di perdere, quella delle persone semplici che hanno difeso con sacrificio della vita la propria dignità e quella del nostro paese. Forse è questo lo spirito del 25 aprile che ha unito il nostro paese e che oggi non dobbiamo rischiare di perdere, come ha ammonito il presidente Mattarella.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero