Il Rende secondo Laaribi: «Contro il Rieti vogliamo tornare al successo»

Mohamed Laaribi
RIETI - Una storia strappalacrime la sua, degna di ‘C’è posta per te’ di Maria De Filippi. Dalla vendita di cd, ombrelli e accendini al mercato in giro...

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RIETI - Una storia strappalacrime la sua, degna di ‘C’è posta per te’ di Maria De Filippi. Dalla vendita di cd, ombrelli e accendini al mercato in giro per la Calabria con suo nonno e sua mamma, immigrati marocchini, al grande salto nel calcio professionistico. Ora Mohamed ‘Momo’ Laaribi è chiamato, con le sue giocate, ad ‘accendere’ il Rende che nell’ultimo periodo si è un po’ spento, racimolando un solo punto nelle ultime tre giornate. Avversario di turno il Rieti, reduce dalla bella vittoria casalinga contro la Paganese.


Mohamed, partenza sprint la vostra e poi un calo. C’è l’obbligo di ripartire.
«Per fortuna il calcio ti dà subito la possibilità di riscatto. È un momento negativo, ci sta mancando il risultato, quello a cui avevamo fatto l’abitudine. Vogliamo vincere, se giochiamo affamati come sappiamo i risultati vengono da sé».

Domani ospitate il Rieti che lotta per la zona salvezza. Una partita non impossibile sulla carta.
«Abbiamo massimo rispetto per i laziali perché sono una neopromossa, molti giovani che hanno voglia di mettersi in mostra. Ma noi dobbiamo essere più forti di tutto, perché se vogliamo stare nelle parti alte non possiamo permetterci passi falsi».

Questo Rende vuole sognare in grande?
«È normale che ti viene da fantasticare quando sei lassù. Non ci poniamo limiti e volgiamo arrivare più in alto possibile, però sempre rimanendo con i piedi per terra e rimanendo così uniti, siamo un gran bel gruppo».

Purtroppo per voi la Juve Stabia sta giocando un campionato a parte, ma il secondo posto sembra a portata di mano…
«I campani sono primi con grande merito, non hanno mai perso e i risultati parlano da soli. Per il secondo posto ci sono squadre più blasonate della nostra ma noi abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela con chiunque».

Mister Modesto che tipo è?
«Ci fa giocare molto bene a calcio e ci inculca la filosofia del lavoro. Prepara meticolosamente le partite e studiamo sempre ogni dettaglio degli avversari».

E allora avrete studiato bene anche i movimenti di Gondo, il centravanti ivoriano potrebbe essere un pericolo per la vostra difesa…
«Cedric è molto pericoloso. L’ho seguito tanto nel programma televisivo Calciatori-Giovani Speranze (in onda per due stagioni su Mtv, ndr), quando lui giocava con le giovanili della Fiorentina. È un attaccante molto forte, poi purtroppo si è un po’ perso ma avrà un grande voglia di rilancio».

Sei un trequartista dal piede educato, se vogliamo proprio trovare un difetto forse il fatto di segnare pochi gol (uno quest’anno e due nella passata stagione, ndr).

«Concordo. Del gol sento un po’ la mancanza, devo essere più incisivo e cinico sotto porta. Però è anche vero che per me fare un assist vale come segnare, sono doppiamente felice, per me e per i compagni. Vorrà dire che proverò ad andare in rete contro il Rieti», sorride. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero