Assessorato in Regione per Rieti, Mariano Calisse non molla: «Spetta a me»

Assessorato in Regione per Rieti, Mariano Calisse non molla: «Spetta a me»
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RIETI - Con 9.628 voti è stato definito il mister preferenze del reatino. Uno straordinario risultato, che però con questa legge elettorale non gli ha aperto le porte della Pisana. Ora Mariano Calisse spera in un assessorato esterno, ma molto dipenderà dai rapporti di forza all’interno della coalizione di centrodestra. Tanto che sull’assessorato, che è stato promesso al reatino, ci sono anche le aspirazioni di Fratelli d’Italia, il partito vero vincitore di queste regionali. 

Insomma con questo agognato assessorato come la mettiamo?
«Immagino che su questo punto si apra una discussione all’interno della coalizione regionale. E spero che Rieti possa avere un proprio rappresentante nell’esecutivo regionale. E che possa essere io». 

Lei sa che a Frosinone un suo collega di partito di preferenze ne ha prese oltre tredicimila?
«Io credo che alla fine alla Lega ne verranno attribuiti due di assessorati. E’ vero che il mio collega ciociaro ha preso più preferenze di me, però noi nel reatino abbiamo fatto un risultato nettamente migliore in termini percentuali. Spero che nelle trattative incida soprattutto questo. Non vorrei correre troppo in avanti, ma credo che il risultato di Rieti non possa non essere considerato dal partito. Parliamo di un risultato straordinario». 

Qualcuno ritiene che per lei potrebbe scendere in campo addirittura il ministro Matteo Salvini. 
«Speriamo». 

Ride soddisfatto.... 
«Salvini ha dato risalto a livello nazionale al nostro risultato. Comunque, la situazione la vedo complessa. Se la decisione spettasse solo alla coalizione di Rieti sarebbe più semplice, perché alla fine abbiamo un buon rapporto con gli alleati di Fratelli d’Italia». 
Anche loro però aspirano a questo assessorato. 
«In politica alla fine un accordo si trova sempre». 

Nella città capoluogo siete riusciti ad avere quasi gli stessi voti di Fratelli d’Italia. 
«Questo vuol dire che a Rieti c’è un gruppo politico che funziona. È il frutto del lavoro del partito ad ogni livello». 

Pensa che con questo risultato potrebbero cambiare gli equilibri politici a Palazzo di città? 
«No. Assolutamente. In Comune gli equilibri all’interno della coalizione di centrodestra sono ottimi e non si cambiano. Quello che posso dire è che in città è uscito lo stesso risultato delle scorse comunali. Anche in quell’occasione abbiamo ottenuto un consenso un po’ più basso di Fratelli d’Italia». 

Possiamo dire che è stata la sua figura a tirare la volata al Carroccio? 
«Certo, c’è stato anche voto sulla persona, ma è stato premiato un gruppo politico dove io ero l’uomo di punta del partito. Naturalmente, laddove questo fattore di presenza è venuto un po’ meno, sono arrivati meno voti». 

A Borgorose e nel Cicolano invece ha avuto quasi un plebiscito. 
«Nel Cicolano non avevo dubbi del risultato. In quest’area c’è stato un consenso diffuso. In alcune sezioni siamo andati oltre l’85 per cento. Siamo un collegio piccolo e l’aspetto del candidato del posto è stato fondamentale. Comunque, sì qui è andata molto bene nonostante anche Michele Nicolai (eletto alla Pisana con Fdi, ndr) fosse stato ex sindaco di Borgorose. Il risultato non era scontato. Comunque, abbiamo vinto in tanti comuni anche del Turano. Così come a Contigliano. E a Fara Sabina abbiamo comunque pareggiato». 

Dove invece ha avuto difficoltà ad affermarsi è stato in Bassa Sabina. 


«Certo. Sono comuni un po’ distanti geograficamente dalla mia zona. Il mio mandato da presidente della Provincia è stato anche bloccato dal punto di vista di conoscenza dei territori da due anni di pandemia. Tuttavia, rispetto alle ultime elezioni politiche c’è stato anche qui un aumento dei consensi verso il nostro partito. Posso ritenermi soddisfatto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero