Pizza “rentorta": sulla primogenitura si scatena la guerra nel Cicolano

La pizza "rentorta" del Cicolano
RIETI - Una battaglia a suon di pizza “rentorta”, “sfogliata”, “abbotata”, chiamata come volete, ma per gli abitanti del Cicolano si...

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RIETI - Una battaglia a suon di pizza “rentorta”, “sfogliata”, “abbotata”, chiamata come volete, ma per gli abitanti del Cicolano si tratta di un elemento portante della storia locale. Viene indicata con tanti nomi, ma la ricetta è sempre la stessa: farina, uova, olio, pepe per la sfoglia, salsiccia e mozzarella per il ripieno tradizionale.

L'accusa. Ad innescare la disputa intorno alla pizza la notizia che un gruppo imprenditoriale di Fiamignano - “La Serra” - intende non solo, commercializzare su larga scala il tipico prodotto della tradizione culinaria del Cicolano ma che, per farlo, ha ottenuto l’attribuzione del marchio Pat (Prodotto agroalimentare tradizionale) anche grazie al lavoro svolto dalla Pro loco di Fiamignano.

Nel marchio Pat entrano a far parte quei prodotti regionali caratterizzati da una particolare valenza storico-culturale. L’operazione “pizza rentorta fiamignanese”, come è stata ribattezzata, ha creato scontento tra i vari Comuni del comprensorio che si sono sentiti defraudati proprio di quella parte storico-culturale che Fiamignano ha rivendicato tutta per sé. C’è persino chi è arrivato ad invocare l’intervento degli amministratori della VII Comunità montana e di promuovere con un marchio del Cicolano i prodotti locali. 

La replica. Alle polemiche, da Fiamignano rispondono di aver avuto il merito di aver fatto riconoscere il prestigioso marchio Pat al tipico prodotto. Qualcuno ha voluto paragonare la vicenda alla disputa della “Secchia rapita” del Tassoni dove in un conflitto tra Modena e Bologna i modenesi si fermarono a un pozzo a dissetarsi e portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno. Al rifiuto dei modenesi di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarano loro guerra. Polemiche a parte, non tutti sanno però che nei balcani esiste un piatto simile alla nostra pizza se non addirittura uguale. Sia la versione salata che dolce si chiama “burek”.

Secondo le testimonianze più condivise il burek nasce nel ‘300 nell’antica Anatolia, oggi Turchia, durante l’impero Ottomano, anche se sono molti storici sostengono prendesse spunto da una ricetta dell’Impero Romano, quella della “placenta”, ossia una torta a strati intervallati di pasta e formaggio cotta al forno. 

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Il Messaggero