Operatori ecologici aggrediti dopo i fuochi per la processione di Sant'Antonio

Operatori ecologici aggrediti dopo i fuochi per la processione di Sant'Antonio
RIETI - Brutta avventura notturna, nelle ore successive alla conclusione della processione di Sant’Antonio per Paolo Ansovini, per anni cronista dell’edizione...

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RIETI - Brutta avventura notturna, nelle ore successive alla conclusione della processione di Sant’Antonio per Paolo Ansovini, per anni cronista dell’edizione reatina de Il Tempo, oggi impegnato come operatore ecologico presso Asm. Mancavano pochi minuti alle 2, dalle parti della Giorlandina, e i fuochi d’artificio di Telesforo Morsani avevano da poco finito di illuminare i cieli della città, dopo che la statua del Santo più amato dai reatini era tornato ad emozionare per le vie del centro - dopo due anni d’assenza - quando Ansovini nell’anticipare il servizio insieme a un suo collega, per ripulire le strade dalle “scorie” della processione, ha subito un’aggressione sia verbale, che fisica tra il Ponte Romano e l’inizio di via Roma, alla quale hanno assistito, peraltro, centinaia di persone. 

Il racconto. «Questa notte - spiega Paolo Ansovini - io e il mio collega siamo stati aggrediti verbalmente e insultati pesantemente da un cittadino mentre stavamo pulendo la città dopo la processione di Sant’Antonio. Il tizio sosteneva che il modo in cui stavamo espletando il nostro lavoro non era quello giusto, quindi ci ha definiti degli incapaci. Il tizio in questione voleva sapere chi fossi e dopo avergli declinato le mie generalità, perché ha creduto di avermi impaurito, mi ha insultato di nuovo, mi ha messo le mani addosso e mi ha minacciato dicendomi che all’indomani non avrei più lavorato in Asm. Il pronto intervento del mio capoturno ha evitato che le cose degenerassero». 

Le reazioni. Tra coloro che hanno assistito alla scena, in tanti hanno manifestato vicinanza e solidarietà ai due operatori ecologici, intenti a ripristinare ordine e decoro in centro città, dove il passaggio della processione, inevitabilmente, genera una produzione abnorme di immondizia, per lo più caratterizzata da bottigliette di acqua e incarti alimentari di vario genere, di chi assiste a bordo strada all’evento religioso fino a tarda sera. 

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Il Messaggero