Il giovane chef maglianese Matteo Desideri si fa largo all'accademia di Cannavacciuolo

Matteo Desideri
RIETI - La sua esperienza stellata si è da poco conclusa, ma Matteo Desideri, classe 2004, da poco diplomato all’Ipseoa di Magliano Sabina e vincitore di uno...

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RIETI - La sua esperienza stellata si è da poco conclusa, ma Matteo Desideri, classe 2004, da poco diplomato all’Ipseoa di Magliano Sabina e vincitore di uno stage al Bistrò Cannavacciuolo di Torino pensa già a ripartire. 


«Il mio desiderio è di continuare a cucinare, ma nelle cucine più importanti del mondo». L’arrivo del giovane cuoco, cresciuto tra i banchi di scuola dell’istituto sabino, è frutto, oltreché della sua bravura, di un caso fortunato che ha visto l’ex sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani, a cena nel locale milanese, raccontare di questa piccola eccellenza scolastica al direttore del locale. Dal colloquio è nata l’idea di un bando in seno alla scuola che ha portato due studenti, Matteo Desideri e Luca Anzellini alla corte di chef Antonino Cannavacciuolo

«La mia passione per la cucina arriva da lontano – racconta Matteo – ho ricordi indelebili di quando aiutavo in casa in cucina mia nonna e mia madre. Il più bello di questi è quello in cui, insieme a mamma, preparavo i tortellini, dalla sfoglia al ripieno. E’ un momento che porto con gioia nel cuore». Una passione cresciuta negli anni, quella di Matteo, che lo portava ad organizzare pranzi e cene in casa con amici e parenti. 

La passione. «A volte rivolgevo degli inviti chiedendo direttamente agli ospiti cosa avrebbero preferito mangiare. E mi sperimentavo», racconta il ragazzo. Poi la scelta di dedicare gli anni di studio a questo mestiere. «Ho scelto di frequentare l’istituto alberghiero proprio per trasformare questa mia passione in una professione – prosegue Matteo - Nei cinque anni a Magliano Sabina abbiamo visto questo istituto crescere e migliorarsi. L’esplosione, poi, si è avuta con l’apertura delle cucine a scuola (prima i ragazzi venivano fatti esercitare nella cucina dell’Ostello, ndr)». 

Ma quanto è stata importante l’esperienza milanese? «Sono stato onorato della scelta della scuola e molto felice di essere potuto entrare, così giovane, a far parte di una brigata tanto importate. I ritmi sono serrati e la concentrazione è altissima. C’è tanta, tanta tecnica, poco spazio per pensare ad altro. I colleghi però non hanno mai mancato di farmi sentire uno di loro». E chef Cannavacciulo? «L’ho incontrato più di una volta. E’ molto attento e presente. Porterò con me tanti bei ricordi. Eì un’esperienza che mi ha fatto crescere molto – conclude Matteo Desideri - Ho deciso però di tornare a casa, voglio viaggiare e andare per il mondo alla scoperta di nuove cucine e nuove tecniche».

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Il Messaggero