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Si è tenuto al Teatro Municipale di Piacenza, l'appuntamento gourmet più atteso dell'anno, e la 65a edizione della Guida enogastronomica non ha risparmiato certo sorprese. I severissimi francesi anche quest'anno non hanno fatto sconti e il nome più celebre a farne le spese è stato lo chef umbro Gianfranco Vissani, "declassato" da due stelle a una. Le due stelle reatine dei fratelli Serva proseguono invece a brillare, e restano confermate sulla prestigiosa guida.
Un riconoscimento decretato dalle visite in incognito che gli ispettori effettuano nei ristoranti, assegnando rigidi punteggi non solo ai piatti e dunque alle materie prime, ma anche al locale, alla mise en place, alla pulizia, alla formazione del personale, alla precisione negli orari di apertura e a molti altri fattori. Il tutto in totale anonimato, sotto le "spoglie" di normalissimi clienti. "Occorre essere sempre perfetti, fare sempre questo lavoro al massimo ogni giorno e in ogni orario", dicono gli chef Serva. E non mancano di ringraziare il loro staff e i due figli Michele e Amedeo, "ormai pedine fondamentali del nostro successo".
La Guida Michelin 2020 ha decretato anche un nuovo tre stelle, Enrico Bartolini del ristorante del Museo Mudec di Milano: con lui i ristoranti top in Italia salgono a 11, mentre attualmente i bistellati sono 35 e 328 brillano con una stella. Non l'ha presa bene Vissani. "È una vergogna“, ha commentato lo chef appena dopo aver saputo che la prestigiosa Guida enogastronomica gli ha tolto una delle due Stelle Michelin assegnate al suo ristorante “Casa Vissani” di Baschi, in provincia di Terni. “Ma a questo punto ce le potevano togliere entrambe, no?". Insomma, chi brilla di meno, chi brilla di più. E Rivodutri prosegue a splendere. Tanto di cappello. Da cuoco, naturalmente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero