La Cenerentola di Europa InCanto conquista il Flavio. Dodici repliche per il progetto che sbarca anche a Bruxelles

La Cenerentola di Europa InCanto conquista il Flavio. Dodici repliche per il progetto che sbarca anche a Bruxelles
RIETI - L’entusiasmo dei bambini è tornato ad accendere il teatro Flavio Vespasiano, dando vita ad una festa della musica che coinvolge in ogni replica centinaia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

RIETI - L’entusiasmo dei bambini è tornato ad accendere il teatro Flavio Vespasiano, dando vita ad una festa della musica che coinvolge in ogni replica centinaia di studenti.

1800 in tutto i protagonisti del progetto “La Cenerentola” di Rossini, promosso da Europa InCanto. Dodici le repliche previste in città tra novembre e dicembre, con 1300 familiari pronti a godersi l’opera per ragazzi e famiglie, un progetto che ha conquistato la città e che arriverà fino a Bruxelles, la capitale del Belgio, la prossima estate.

«Grazie alla collaborazione con la Fondazione Flavio Vespasiano – spiegano i promotori dell’iniziativa – da cinque anni Europa InCanto porta i bambini a teatro per cantare l’opera. Un boom di presenze, quest’anno, che ha richiesto di raddoppiare il numero degli spettacoli, per un totale di dodici repliche».

«La sicurezza del teatro Flavio Vespasiano – ha spiegato il direttore d’orchestra Germano Neri – ha imposto un grande numero di repliche, in una cornice dall’acustica stupenda, dove gli studenti si immergono in un mondo di sorprese e vivono il palcoscenico in modo felice. Per alcuni di loro è la prima volta a teatro, ed è bello vedere come vivano tutto come un gioco. Un gioco che poi, da grandi, magari diventerà il loro mestiere, come è accaduto ad altri che li hanno preceduti. Giovani per i quali oggi il teatro è un lavoro, dai macchinisti ai falegnami, passando per attori e musicisti. Conoscere il teatro è conoscere un grande mondo. Noi proviamo a raggiungere questo obiettivo e ringraziamo Rieti che risponde sempre così bene».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero