Rieti. Impianto rifiuti inerti, Comune avanti sul cantiere

Fonte Nocera
POGGIO NATIVO - Come annunciato ad aprile, con una delibera d Giunta, il Comune di Poggio Nativo si muove spedito verso la realizzazione, nonostante la bocciatura del Tar,...

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POGGIO NATIVO - Come annunciato ad aprile, con una delibera d Giunta, il Comune di Poggio Nativo si muove spedito verso la realizzazione, nonostante la bocciatura del Tar, dell'impianto di rifiuti inerti a Fonte Nocera. Secondo il tribunale amministrativo regionale del Lazio, per l'impianto doveva essere richiesta una verifica, per appurare se era necessario assoggettarlo alla valutazione di impatto ambientale (Via), di competenza regionale. Non era sufficiente, come avvenuto, prendere per buona l'autodichiarazione della ditta Ress srl che non ne ravvisava la necessità. In più i giudici amministrativi hanno rilevato una carenza di istruttoria e di motivazioni negli atti a sostegno del progetto. Nonostante ciò, il Comune è deciso ad andare fino in fondo. Ne è conferma la conferenza dei servizi indetta dal Comune per ieri mattina. Conferenza alla quale sono stati invitate a partecipare Regione, Provincia, Asl, Arpa e vigili del fuoco. Alla base della convocazione, come si legge nel testo licenziato dal Comune, c'è l'esigenza di «esprimersi in maniera adeguata circa la necessità o meno di richiedere la valutazione di impatto ambientale (Via) e per consentire alla Regione di precisare meglio il contenuto del suo parere ed adottare i conseguenti provvedimenti in merito all'istanza depositata dalla Ress srl il 2 agosto 2013». Nel frattempo i legali della Ress, società che intende realizzare l'impianto, «atteso che a causa di tali circostanze la nostra assistita ha già subito notevoli danni, non avendo potuto attivare l'impianto» chiedono di «riavviare al più presto il procedimento dando esecuzione alla sentenza, sottoponendo, per mezzo delle amministrazioni competenti, il progetto alla verifica di assoggettabilità a Via».


LE REAZIONI

La notizia della conferenza dei servizi ha messo nuovamente in allarme i cittadini e la minoranza Primavera, guidata da Veronica Diamilla e composta da Livio Guidi e Moreno Giuliani. «Siamo sbalorditi - dicono i consiglieri d'opposizione - della testardaggine del Comune nel voler riaprire il procedimento, dopo la sentenza del Tar, per tentare in tutti modi di realizzare l'impianto in quell'area. Nonostante i cittadini gli abbiano fatto capire in tutti i modi che lì non lo vogliono». Ma il comitato e il gruppo non indietreggiano. «Andremo avanti - continuano Diamilla e i suoi - mettendo in campo tutti gli strumenti giuridici e non a nostra disposizione, contro la follia di un'amministrazione interessata più agli interessi economici di pochi che a quelli dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero