Rieti, il bus si guasta e gli studenti restano a piedi

Un bus Cotral
RIETI - Il bus Cotral si rompe, gli studenti restano a piedi e scoppia la rivolta dei genitori. Un film già visto, replicato ieri a Poggio Mirteto. Protagonisti involontari...

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RIETI - Il bus Cotral si rompe, gli studenti restano a piedi e scoppia la rivolta dei genitori. Un film già visto, replicato ieri a Poggio Mirteto. Protagonisti involontari gli studenti delle superiori che frequentano le scuole del Polo didattico mirtense. All'uscita non c'era il pullman della linea da Poggio Mirteto per Montopoli, Castelnuovo di Farfa, Osteria Nuova. Autobus guasto e nessun mezzo in sostituzione dal deposito mirtense, a cui avevano telefonato genitori e studenti. «Sapere all'uscita di scuola che non c'è il bus e non c'è possibilità di sostituzione - spiegano un gruppo di genitori - comporta una repentina organizzazione che non tutte le famiglie sono in grado di mettere in piedi per prendere i propri figli: disagio per chi abita a Montopoli, ancora di più per chi parte da Poggio Moiano, Osteria Nuova, che distano oltre mezz'ora. Ci sono pure famiglie in cui lavorano entrambi i genitori. Ricordiamoci che stiamo parlando di minori».


IL RIMEDIO
La soluzione, ieri, è stata quella delle auto private dei familiari dei ragazzi (circa 40 quelli lasciati a piedi) e passaggi di fortuna. «Non è la prima volta che accade - insistono i genitori - e accadrà ancora visti i mezzi non sempre nuovi». E, dai genitori, arriva una riflessione. «Abbiamo letto dalle colonne de Il Messaggero - affermano - che è in procinto di partire un nuovo servizio che prevede la gestione in forma associata tra i Comuni di Fara e Poggio Mirteto del servizio di trasporto pubblico locale (Fara ha approvato lo schema di convenzione la scorsa settimana, Poggio Mirteto ieri ndr). Il servizio godrebbe di finanziamenti regionali. Essendo la stessa Regione che finanzia i servizi Cotral, non sarebbe meglio che concentrasse energie e risorse per far funzionare meglio il servizio già in essere, di Cotral, piuttosto che creare altre situazioni e lasciare il servizio pubblico per eccellenza nelle difficoltà attuali?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero