Gianmarco Cardini torna dopo l'infortunio: «La Bf Sport può raggiungere la salvezza diretta, ci crediamo»

Gianmarco Cardini
RIETI - Dal ritorno di un’importante infortunio si è messo subito a disposizione per aiutare la sua squadra: Gianmarco Cardini, in maglia Bf Sport dalla nascita del...

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RIETI - Dal ritorno di un’importante infortunio si è messo subito a disposizione per aiutare la sua squadra: Gianmarco Cardini, in maglia Bf Sport dalla nascita del club, è ormai una bandiera dei gialloneri. Dopo quasi due mesi di stop in gare ufficiali, Gianmarco è tornato da tre settimane svolgendo da subentrato i match con il Real San Basilio e Poggio Mirteto, l’ultimo match col Sant’Angelo Romano era squalificato. 

L’infortunio.

«Mi sono infortunato il 13 novembre, il giorno del compleanno di mia madre, quando al Gudini affrontavamo il Valle del Peschiera. Il referto del pronto soccorso riportava frattura composta della clavicola e 30 giorni di bendaggio».

Come è andato il ritorno in campo?

«Ho bruciato troppo le tappe, avevo tanta voglia di giocare in più vedevo la squadra in difficoltà e volevo dare una mano. Così sono tornato ad allenarmi il 14 dicembre, un mese dopo l’accaduto. Ovviamente svolgevo lavoro differenziato poi durante la sosta natalizia mi sono aggregato con la squadra ma non è stato facile». 

Le sue prime impressioni tra allenamenti e gare ufficiali. 

«Mentalmente pensavo di stare bene, avevo tanta voglia di giocare. Però una volta tornato fisicamente e mentalmente stavo palesemente dietro gli altri. È molto difficile stare fermo un mese in un momento così delicato della stagione. In quei trenta giorni sono dovuto stare immobile. Ora sto riprendendo il ritmo ma non sono ancora in forma. La paura c’è ma anche questa pian piano sta migliorando. In allenamento va meglio, in partita è difficile». 

Un bilancio sul girone di andata.

«Non possiamo nasconderci, è sicuramente negativo. Non tanto per le prestazioni ma per i risultati. Stiamo vivendo un brutto momento. Non vinciamo dal 23 ottobre. L’unico aspetto positivo è la mentalità, in allenamento siamo tutti presenti e tutti danno il massimo. In partita troppi errori».

Da quando lei veste la maglia giallonera questa è la stagione più complicata.

«La società ha fatto una scelta. La passata stagione i presidenti hanno investito molto pur non ottenendo i risultati sperati così questa stagione volevano ripartire dai giovani del territorio. La squadra è cambiata molto in avvio e in corsa. Tanti ragazzi non hanno mai fatto la categoria e dal mio punto di vista non hanno a cuore la maglia, devono dare di più. Credo che in questa situazione non ci siamo solo noi, al momento solo Cantalice, che ha un ottimo vivaio, riesce a far crescere saldamente i giovani». 

Come è il suo rapporto con mister Raffaele Battisti?

«Ho una stima di lui da molti anni, da quando è arrivato a giocare ed allenare a Rieti. Grazie a papà, che al tempo era il magazziniere della società, ho potuto stringere i rapporti. Dopo la vittoria del campionato con il Rieti, per me Raffaele è un punto da seguire. Quest’anno sapendo del suo arrivo, sono stato felicissimo. La categoria gli sta stretta».

Domenica lo scontro salvezza contro il Grifone Gialloverde.

«Giochiamo in casa e deve essere un aspetto importante. A differenza della gara di andata siamo molto diversi, siamo più giovani. Dobbiamo divertirci, con coraggio ed umiltà dobbiamo andarci a prendere i tre punti che per noi valgono gran parte della stagione». 

L’obiettivo salvezza è raggiungibile?

«Date le ultime gare, l’atteggiamento della squadra, possiamo arrivare alla salvezza diretta poi se ci dobbiamo giocare i play out lo faremo».

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Il Messaggero