Greccio, colpo grosso in falegnameria: spariti i macchinari di valore

Greccio, colpo grosso in falegnameria: spariti i macchinari di valore
GRECCIO - Colpo in falegnameria a Limiti di Greccio. Un furto studiato nei dettagli e messo a segno con competenza tecnica, se si pensa che ad essere rubati non sono stati mobili...

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GRECCIO - Colpo in falegnameria a Limiti di Greccio. Un furto studiato nei dettagli e messo a segno con competenza tecnica, se si pensa che ad essere rubati non sono stati mobili e infissi, ma alcuni macchinari usati per la lavorazione del legno: piallatrici, smerigliatrici, trapani, scalpelli professionali e utensili di vario genere. Da una prima stima, il valore complessivo della refurtiva si aggirerebbe intorno ai 5mila euro. Ad accorgersi del furto, ieri mattina, è stato il proprietario, Gianluca Scasciafratte. Aperta la porta del laboratorio, il titolare si è trovato davanti una scena surreale: attrezzi sparsi ovunque, cassetti rovesciati e le scatole vuote degli strumenti rubati. Chiara fin da subito la dinamica del colpo, ricostruita anche dai carabinieri della vicina stazione di Contigliano: approfittando del favore del buio, la notte scorsa, i ladri sono entrati nella falegnameria di via Limiti Sud, dopo aver tagliato la rete di recinzione e smontato una ventola d'aspirazione sulla parete posteriore. Rimossa la bocchetta, si sono introdotti all'interno del laboratorio attraverso il foro.


Una volta dentro, hanno iniziato la razzia: uno dietro l'altro, sono stati rubati tutti gli utensili di valore. Uno di essi, particolarmente pesante, dev'essere stato spostato almeno da due persone e caricato su un furgone (vista l'entità del bottino, difficilmente è stata adoperata un'auto), parcheggiato sul retro della falegnameria, in una piccola radura tra i campi. Per raggiungere il capannone, infatti, i malviventi si sono ben guardati dal forzare il cancello principale, che si affaccia sulla strada provinciale. Pratici della zona, hanno percorso un viottolo di campagna che termina a pochi metri dalla recinzione della falegnameria. Una volta lì, è stato un gioco da ragazzi tagliare la rete, introdursi nel laboratorio e portar via le attrezzature. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero