Spara fucilata contro deposito commerciale, si segue la pista della lite tra cacciatori di cinghiale

Indagano i carabinieri
RIETI - Aperto un fascicolo in Procura a carico di ignoti per un grave episodio avvenuto la notte tra il 30 e il 31 dicembre scorso quando un uomo ha imbracciato un fucile...

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RIETI - Aperto un fascicolo in Procura a carico di ignoti per un grave episodio avvenuto la notte tra il 30 e il 31 dicembre scorso quando un uomo ha imbracciato un fucile per fare fuoco contro la porta di un deposito commerciale. Una vicenda sulla quale sono in corso serrate indagini da parte dei carabinieri del locale comando stazione. 

Episodio inquietante. Si cerca anche di capire il movente che possa aver portato il soggetto ad esplodere un colpo d’arma da fuoco contro la porta del deposito commerciale situato lungo la Salaria per Ascoli oltre il chilometro 90. Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Rieti non si tratterebbe di un colpo vagante, né accidentale ma di un atto premeditato e intenzionale. A confermarlo ci sarebbero anche le immagini di una telecamera di videosorveglianza in cui si vede un uomo transitare a bordo di un’autovettura per poi arrestare la marcia del veicolo nelle immediate vicinanze del locale e, non appena sceso, con un fucile in mano, imbracciarlo per fare fuoco contro la porta del deposito commerciale. Una volta esploso il colpo, verosimilmente partito da un fucile da caccia di proprietà, il soggetto, non ancora identificato, è risalito in auto per allontanarsi. 

Una sequenza che testimonierebbe la volontarietà del gesto, forse eseguito a scopo intimidatorio o dimostrativo o a seguito di pregressi attriti o rivalità sorte con il commerciante di Borgo Velino per motivi legati all’attività espletata da questo o per altre ragioni. Il commerciante è stato ascoltato dagli investigatori nel tentativo di risalire al responsabile di un atto che – al di là dell’apparente inoffensività del proiettile contro la porta - assume i connotati di un’azione grave dai contorni comunque inquietanti. Il colpo sparato sarebbe di quello tipico “a pallettoni”, una munizione utilizzata per la caccia al cinghiale e anche questa, tra le tante scandagliate dagli investigatori nell’ambito di un’inchiesta che ruota a 360 gradi rispetto alla vicenda – potrebbe essere una pista percorribile. Il colpo di fucile sarebbe potuto comunque rivelarsi pericoloso, se non altro, qualora vi fossero state persone all’interno del locale che comunque, in orario notturno, era chiuso.

Con ogni probabilità, la scelta di agire in quell’orario e in quella giornata, è avvenuta strategicamente così da poter fare fuoco in maniera tale che l’eco e il botto della fucilata non creassero sospetto né apprensione, trattandosi ormai del 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno. 

L'ipotesi. Proseguono le indagini ipotizzando che ad esplodere il colpo possa essere stata una persona del posto residente nelle vicinanze tra Antrodoco e Cittaducale che non abbia effettuato un lungo percorso per raggiungere il deposito in quanto - dovendo portare con sé un’arma il cui trasporto è vietato in determinati giorni e orari – difficilmente l’ignoto avrebbe preso il rischio di trasportare il fucile per un lungo tratto di strada con il rischio di incappare in controlli da parte delle forze dell’ordine che, proprio in quei giorni, erano stati ulteriormente implementati in considerazione del particolare periodo di festività. Il colpo di fucile è stato sparato infatti nelle ore notturne dopo la mezzanotte quando ormai era scattato il 31 dicembre, il giorno in cui di certo rumori di spari o esplosioni non avrebbero destato preoccupazioni o particolari apprensioni da parte di vicini o di residenti della zona in un’area, tra l’altro, defilata rispetto all’agglomerato del paese.

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Il Messaggero