Sul crac del Fc Rieti si staglia l'ombra della bancarotta. La Finanza allo Scopigno

Lo stadio Scopigno di Rieti
RIETI - A distanza di un anno e mezzo dal fallimento sportivo del Football Club Rieti 1936 Srl, la Procura della Repubblica di Rieti ha inoltrato la richiesta di liquidazione...

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RIETI - A distanza di un anno e mezzo dal fallimento sportivo del Football Club Rieti 1936 Srl, la Procura della Repubblica di Rieti ha inoltrato la richiesta di liquidazione d’ufficio della società stessa, aprendo al contempo un fascicolo contro ignoti, al momento, per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta o documentale, riciclaggio e distrazione di fondi.

Le tappe. Venerdì scorso, due agenti della comando provinciale della Finanza di Rieti hanno tentato, invano, di notificare al club l’atto giudiziario (successivamente depositato presso la casa Comunale) varcando i cancelli dello stadio ‘Manlio Scopigno’, dove però non hanno potuto far altro che constatare l’assenza di qualsiasi tipo di rappresentante della società stessa, che nel 2022 venne ceduta al prezzo simbolico di 1 euro al romano Maurizio Cannone, al quale il duo che deteneva la proprietà all’epoca - Ferretti-De Martino - passò la patata bollente dopo aver tentato, invano, una vendita in grado di riportare il calcio amarantoceleste in mani sicure. 

Cosa accadde? A questo punto gli scenari sembrano piuttosto chiari: da una parte la Procura potrebbe delegare direttamente la Guardia di Finanza - dalla quale è arrivato il sollecito per avviare la liquidazione d’ufficio - per svolgere ulteriori indagini, dall’altra invece, laddove la società non riuscisse a dare le dovute risposte in merito ai debiti contratti sia con l’erario, che con i vari fornitori, sarà il Tribunale a intervenire aprendo una procedura di fallimento, nominando un curatore fallimentare. Situazione tutt’altro che semplice, insomma, visto che il focus riguarderebbe tutta l’attività svolta dal club dall’estate del 2018 in avanti, praticamente dalla promozione in serie C in poi. In particolare, tutte le varie compravendite societarie condotte dall’imprenditore reatino Riccardo Curci - all’epoca dei fatti presidente e legale rappresentante del club amarantoceleste - col greco Manthos Poulinakis prima, con la Italdiesel poi, nonché col duo salernitano Del Regno-De Sarlo, fino ad arrivare alla coppia romana Ferretti-De Martino che pur avendo conquistato la salvezza sportiva sul campo mantenendo la serie D grazie al playout vinto contro il Foligno, nei mesi seguenti non riuscì a riscriverla in quarta serie lasciandola morire da lì a qualche mese.

Il penale. Dal punto di vista giudiziario, i reati che si configurano sono diversi: bancarotta fraudolenta o documentale (se il curatore fallimentare e/o la Polizia Giudiziaria non dovessero trovare documenti tali da ricostruire il passivo che ha, in origine, generato ingente passività) sia verso il pubblico erario, sia verso creditori vari, pubblici o privati, fino ad arrivare alla distrazione di fondi e riciclaggio di denaro. Al momento non sono stati emessi avvisi di garanzia, ma le indagini coinvolgerebbero più di un personaggio tra tutti quelli che nel periodo preso in esame hanno ‘contribuito’ alla fine sia sportiva, che giuridica di una società con più di 80 di storia calcistica. 

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Il Messaggero