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RIETI - Non solo un semplice farmacista: si potrebbe definire così il dottor Emiliano Fabi, titolare dell’omonima farmacia di Greccio, che proprio quest’anno celebra il cinquantesimo anno di vita, dal momento che ricopre anche la carica di sindaco, oltre a essere presidente del Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario del primo Presepe. Una concentrazione di incarichi che, se da un lato potrebbe sembrare favorita dalla professione, visto che in una piccola comunità come quella di Greccio la farmacia rappresenta un cruciale luogo di riferimento, dall’altro non sarebbe possibile assumere certe responsabilità senza le necessarie doti personali e umane.
Il passato. La farmacia fu inaugurata il 23 febbraio 1973, «da mio padre Andrea - ricorda con precisione il dottor Emiliano - e per tre anni l’esercizio fu provvisorio, prima che fosse definitivamente autorizzato.
La farmacia di un piccolo paese è come una sorta di avamposto per la tutela della salute degli abitanti: «Senza dubbio - conferma Fabi - e ovviamente, nei limiti delle competenze, siamo una sorta di pronto soccorso anticipato, senza contare che, attraverso gli anni, alcune funzioni preliminari e di prevenzione, ci sono state conferite dal ministero. Alla fine, un po’ tutti si rivolgono a noi e, al di là dei compiti professionali, ciò aiuta a stringere i rapporti con la comunità e a condividerli».
Il presente. Un’esperienza che sicuramente ha aiutato Emiliano Fabi, che è anche vicepresidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Rieti, a diventare sindaco di Greccio, eletto in una lista civica. Un incarico che, come si può immaginare, non è paragonabile a quello del sindaco di un “normale” paese di circa 1.600 abitanti, come ce ne sono a migliaia in Italia: «L’importanza storica di Greccio e quello che rappresenta per i cattolici e non solo - commenta il sindaco - di sicuro comporta una responsabilità importante. Anche se ricopro l’incarico dal 2019, nel corso dei decenni ho vissuto personalmente l’evoluzione che c’è stata attorno a Greccio per quanto riguarda turisti e pellegrini. La domanda è aumentata e si è proporzionalmente arricchita. Da parte nostra, lo sforzo è continuo per promuovere Greccio e i suoi luoghi, tenendo sempre a mente che noi siamo semplici custodi di passaggio di questo importante patrimonio e che il nostro compito resta quello di diffondere un messaggio di pace». Un’affermazione che, tra le righe, mette anche la parola fine a qualsiasi problematica vissuta in passato.
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