Rieti, ex infermiere precario del de Lellis suicida in una clinica di Roma

Rieti, ex infermiere precario del de Lellis suicida in una clinica di Roma
RIETI - Si è impiccato all’interno della sua cameretta in una clinica di Roma dove si trovava per curare un grave stato di depressione, e a nulla sono valsi i...

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RIETI - Si è impiccato all’interno della sua cameretta in una clinica di Roma dove si trovava per curare un grave stato di depressione, e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte del personale sanitario. A decidere di porre fine ai suoi giorni è stato un quarantenne di Rieti, ex infermiere precario dell’ospedale de Lellis, che già aveva manifestato propositi suicidi lo scorso anno quando aveva ottenuto l’autorizzazione a sottoporsi a eutanasia assistita in un centro svizzero. Proposito che i familiari e il suo avvocato Riziero Angeletti erano riusciti a scongiurare, ma evidentemente l’uomo non aveva rinunciato all’idea.


Tra le ragioni che l’avrebbero indotto al suicidio c’è una vicenda giudiziaria che lo vide coinvolto nel 2015, quando fu accusato di aver cercato di mettere nei guai un collega di lavoro, con il quale era in competizione per ottenere dall’Asl l’assunzione a tempo indeterminato, avvertendo i carabinieri che trasportava droga. Circostanza dimostratasi infondata, ma inevitabilmente era scattata l’inchiesta della procura e nel 2018, dopo una tribolata vicenda giudiziaria caratterizzata da diverse perizie psichiche, e un incidente in moto che stava quasi per causargli l’amputazione di una gamba, era stato condannato per calunnia. Una storia che l’aveva profondamente segnato nell’animo, fino al tragico gesto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero