Divorzio breve, Cittaducale è in prima fila

Divorzio
CITTADUCALE - La fine di un amore non è mai un bel momento. Almeno, come parziale consolazione, ora può essere mena onerosa e più veloce che in passato: appena 16 euro e poco...

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CITTADUCALE - La fine di un amore non è mai un bel momento. Almeno, come parziale consolazione, ora può essere mena onerosa e più veloce che in passato: appena 16 euro e poco più di un mese di attesa.




Da alcuni mesi, è in vigore la legge sul «divorzio breve» che consente di sancire separazioni e divorzi davanti a un ufficiale di stato civile (a esempio un sindaco) e non in tribunale. I singoli Comuni, lentamente, si stanno adeguando e a tagliare questo traguardo per primo, in provincia, è stata Cittaducale. Proprio nel Comune angioino, nei giorni scorsi, è stato registrato il primo divorzio consensuale.



Tutto risolto e avvocati evitati? Sì, ma le condizioni sono ben precise. «La nuova legge prevede - spiega il sindaco di Cittaducale, Roberto Ermini - che in tutti i casi di separazioni e divorzi in cui ci sia il consenso di entrambi i coniugi, si possa ufficializzare il tutto davanti al sindaco o un ufficiale di stato civile».



I paletti fissati, che consentono di risolvere il tutto con 16 euro a titolo di diritto fisso e in un mese circa per le pratiche, sono ben definiti: la coppia non deve avere figli minori comuni, né figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti.



L'accordo non deve contenere patti di trasferimento patrimoniale. La domanda va presentata nel Comune di residenza di uno dei due coniugi o dove è registrato l'atto di matrimonio civile o religioso: nel caso di Cittaducale, in corso Mazzini 111. A quel punto, «esperite le verifiche dell'ufficio di stato civile - proseguono dal Comune - possono formalizzare l'accordo di separazione o divorzio, in base ai tempi previsti».



Trascorsi altri trenta giorni, la coppia torna in Comune per la conferma. Il tutto, con pagamento di diritto fisso di 16 euro. Come dire: una situazione triste, ma almeno non troppo onorosa dal punto di vista economico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero