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RIETI - Disabile morta a Cascia, indagata per maltrattamenti la badante. Dopo le prime risultanze investigative, gli inquirenti hanno stretto la lente su una donna di 68 anni, originaria di Rocca Ranieri di Longone Sabino ma residente a Contigliano, che da qualche tempo si era stabilita in quell’abitazione di Onelli, a cinque chilometri da Cascia, insieme a due donne disabili, entrambe provenienti dalla provincia di Rieti e a quanto pare senza alcun legame di parentela tra loro. Una vicenda ancora tutta da chiarire, sotto molteplici aspetti.
E se l’autopsia, disposta dalla Procura di Spoleto, servirà a dare risposte sulle cause del decesso della 48enne disabile, da accertare ci sono una serie di circostanze relative anche al contesto in cui è maturato il dramma. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Andrea Claudiani, che ieri ha nominato come consulenti tecnici della procura i medici legali Luca Tomassini e Sara Riccioni.
Il fatto. L’allarme è scattato giovedì mattina, quando al 118 è arrivata la richiesta di aiuto da Onelli.
I lividi. A orientare verso approfondimenti specifici è stata l’evidente presenza di lividi, la cui natura è ancora tutta da accertare. Segni riscontrati sia sul corpo della vittima che su quello della coinquilina, che in via precauzionale è stata ricoverata in ospedale. Gli accertamenti medico legali, richiesti per entrambi i casi dagli investigatori, dovranno chiarire la genesi di quelle ecchimosi ma anche stabilire a quando possano risalire. In questa fase essuna ipotesi può essere esclusa e tutti gli accertamenti vengono compiuti nell’interesse esclusivo della verità e a garanzia di tutte le parti coinvolte, a partire dalla persona indagata. Poche ore dopo l’accaduto, gli inquirenti hanno sentito come testimone la donna ricoverata in ospedale, che ha fornito spunti considerati di interesse investigativo.
L’abitazione. L’abitazione in cui vivevano le tre donne è stata posta sotto sequestro. I sigilli sono stati messi dai carabinieri – guidati dal capitano Simone Alfano - al termine del sopralluogo effettuato giovedì. Numerosi e di varia natura anche gli accertamenti disposti sull’immobile. Si tratta di un piccolo appartamento, situato nel cuore del paese e scaldato da una stufa a legna. Le indagini puntano anche a fare chiarezza sulla presenza di quelle donne a Onelli di Cascia. Una presenza silenziosa, di cui il Comune e i servizi sociali erano all’oscuro, nonostante lo stato di fragilità delle due poverette, una di 48 e l’altra di 46 anni.
Gli interrogativi. Disabili al 100 per cento, non è ben chiaro perché fossero in Umbria e perché vivessero in quella abitazione, che non risulta essere di loro proprietà. Così come è da stabilire il ruolo di quella che viene definita come la badante, che non avrebbe apparenti legami con le due donne. L’impressione, a poche ore dalla morte della 48enne, è che l’indagine possa presto ampliarsi e interessare i tanti aspetti non chiari di questa vicenda.
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